Non sono particolarmente ottimiste le news per quanto riguarda i tassi BCE riguardo i mutui: anche a settembre hanno continuato a salire e nonostante le richieste sembra che chi ha contratto un prestito con tasso variabile verrà messo ulteriormente in difficoltà.
Mentre da una parte i tassi aumentano, dall’altra si nota un significativo calo di richiesta: da una parte sono le famiglie stesse che non vogliono indebitarsi e mettono nel cassetto il sogno dell’acquisto di un immobile sperando in tempi migliori, dall’altra sono le banche stesse a chiudere i rubinetti. Se chi non ha ancora firmato può tirarsi indietro e attendere momenti più floridi, chi ha già stipulato deve correre ai ripari: le possibilità sono quelle di confrontare le offerte per la surroga del mutuo o chiedere una rinegoziazione. Ma cosa c’è da sapere in merito?
Mutui: i tassi salgono alle stelle
Secondo quanto analizzato si tratta del decimo rialzo consecutivo che sta impattando in modo considerevole sulla quotidianità delle famiglie non solo italiane, ma anche europee. Chi ha lottato per ottenere il prestito per la casa dei propri sogni e con fatica ha provveduto a saldare le rate, ora si trova in difficoltà vedendo in alcuni casi aumentare le richieste fino al 66% confrontato solamente con il 2022.
Sembrerebbe però che, grazie agli ultimi dati sull’inflazione, il 2024 potrebbe essere l’anno di inversione di rotta: gli esperti dicono che la BCE potrebbe inaugurare già dal primo trimestre un taglio dei costi, riportando le rate ad una cifra più gestibile per le famiglie.
Ma nel frattempo come ci si può orientare? Quali sono le opzioni a disposizione?
Come funziona la surroga di un mutuo
La surroga di un mutuo è un’operazione attraverso la quale un mutuatario trasferisce il proprio finanziamento da una banca o un istituto finanziario a un altro, al fine di ottenere condizioni più favorevoli. In parole più semplici, si tratta di cambiare la banca o l’istituto creditizio che ha concesso inizialmente il mutuo, senza cambiare l’importo e le condizioni del finanziamento.
Il procedimento inizia con la richiesta del consumatore presso la nuova banca, la quale valuta attentamente la sua situazione finanziaria e le condizioni del mutuo esistente: se il nuovo istituto accetta la richiesta, si occupa di tutte le formalità necessarie per il trasferimento. Successivamente, la vecchia banca viene informata e il vecchio mutuo viene estinto dalla nuova istituzione finanziaria.
Le ragioni principali dietro la scelta di surrogare un mutuo possono includere il desiderio di beneficiare di un tasso di interesse più vantaggioso, migliorare le condizioni contrattuali complessive o usufruire di servizi aggiuntivi forniti dalla nuova banca.
Va sottolineato che potrebbe non essere possibile in tutti i casi, e le normative possono variare a seconda del singolo istituto bancario: quello che può fare l’utente è chiedere dei preventivi e valutare la situazione, procedendo solo quando davvero conveniente.
Molte persone non procedono con la pratica temendo dei costi: se in passato questo pensiero era più che legittimo, dall’introduzione del Decreto Bersani del 2007 è diventata una pratica completamente gratuita. Né la banca erogante né quella nuova potranno addebitare al cliente spese di commissioni.
L’unico costo? La tassa di iscrizione nei registri immobiliari che ammonta a soli 35 euro.
Come funziona la rinegoziazione del mutuo
La rinegoziazione del mutuo è un’opzione che permette di modificare le condizioni del proprio contratto di prestito esistente. A differenza della surroga, che comporta il trasferimento del mutuo da una banca all’altra, avviene direttamente con l’istituto finanziario originario.
L’obiettivo è quello di ottenere condizioni più favorevoli, come un tasso di interesse più basso, una diversa durata del prestito o un cambio dal tasso variabile a quello fisso, o viceversa.
Per avviare il procedimento, il cliente deve solitamente contattare la propria banca e discutere delle proprie esigenze finanziarie. L’istituto farà una valutazione e proporrà un’alternativa.
Tassi mutui: cosa conviene tra fissi e variabili
Mentre si continua ad attendere un’inversione di marcia da parte della BCE, le persone che hanno necessità di acquistare casa valutano le opzioni attualmente disponibili. La domanda che in molti si fanno è: meglio un tasso fisso o variabile?
Secondo quanto analizzato per la fine del 2023, il tasso fisso sembrerebbe essere l’opzione più vantaggiosa: non si può andare incontro a brutte sorprese, la rata è stabilita ma va tenuto a mente che si tratta di un’opzione più complicata da ottenere rispetto alla rata variabile.