La società Parma Calcio 1913 S.r.l. ha registrato nel 2021 € 87,5 milioni di perdite (inferiori a € 100 milioni solo grazie al contributo “paracadute” di retrocessione di € 25 milioni) e la previsione è che chiuda l’esercizio 2022 con oltre € 100 milioni di perdite cui, sul fronte indebitamento, vanno aggiunte operazioni di player trading con saldo negativo di € 13,1 milioni.
Nella migliore delle ipotesi ed escludendo eventuali plusvalenze da player trading, il Parma Calcio chiuderà l’esercizio 2022 con poco più di € 10 milioni di ricavi da gestione caratteristica (il cosiddetto “fatturato”) a fronte di circa € 120 milioni di oneri e costi di gestione, registrando una perdita economica superiore a € 100 milioni. In assenza di cospicui conferimenti in conto capitale da parte dei soci per ripianare le ingentissime perdite, a fine 2022, i debiti del club si attesterebbero oltre € 250 milioni.
Siamo sicuri che Krause, date le perdite vertiginose del club, non sia intenzionato a lasciare il timone del Parma Calcio? Il Comune ha considerato questa eventualità?
Dato che il Comune è in procinto di affidare in concessione a titolo gratuito, per la durata di 90 anni, un bene pubblico di grande pregio – lo stadio Tardini ha un valore a bilancio di € 55,6 milioni, ma il suo valore immobiliare reale, per la ubicazione strategica nel cuore della città, è decisamente superiore – e dato che il 77% delle entrate di gestione del nuovo stadio, come ben rappresentato dal proponente nel Piano Economico Finanziario del progetto, dipenderà dai risultati economici e sportivi del club, non è il caso di chiedere preventivamente chiarimenti sulla composizione societaria (l’elenco completo dei partecipanti al capitale) e adeguate garanzie sulla continuità aziendale e sportiva della società Parma Calcio 1913?