L’oreficeria è l’arte di intagliare oggetti, siano essi ornamenti o utensili, metalli preziosi o loro leghe. L’orafo di solito lavora con oro o argento per sviluppare le sue creazioni, ma può anche incastonare pietre preziose.
La storia dell’oreficeria è molto antica. Già nella preistoria (periodo neolitico), gli esseri umani realizzavano pezzi di rame, bronzo, argento e oro, come vasi, statue e collane. I primi ornamenti erano geometrici, con linee rette, cerchi e alcune curve.
Nel corso del tempo le tecniche orafe si sono sviluppate di pari passo con l’innovazione tecnologica e oggi si basano sui processi di fusione della materia prima, martellatura, battitura, taglio, finitura e placcatura o doratura. Gli assemblaggi, invece, vengono effettuati per mezzo di diversi tipi di saldature. Vediamo quindi quali sono le tecniche più utilizzate in oreficeria per realizzare le meraviglie scintillanti che vediamo nelle vetrine delle gioiellerie.
Le tecniche orafe più comunemente usate per realizzare gioielli
Gli orafi di oggi si rivolgono a numerose tecniche decorative per creare delle vere opere d’arte, plasmando i metalli più preziosi attraverso le competenze acquisite in un’Accademia delle Arti Orafe. Di seguito, analizziamo le tecniche più diffuse in oreficeria.
Incisione
L’incisione in oreficeria è una tecnica che serve ad abbellire e decorare manufatti di ogni tipo ed è diffusa soprattutto per preparare gli oggetti all’applicazione di smalti, cloisonné o champlevé. L’orafo rimuove manualmente il materiale in eccesso, attraverso l’uso di bulini e ciappole, seguendo un disegno precedentemente realizzato. Si ricorre all’incisione per la scrittura di dediche, monogrammi e blasoni, per esempio, su pezzi di argenteria.
Filigrana
Questa tipologia di lavorazione, che richiede una gran perizia tecnica, prevede la lavorazione ad intreccio di sottili fili d’oro e/o d’argento i quali, dopo la ritorcitura, vengono fissati su un supporto, anch’esso di materiale prezioso, in modo da creare un elegante effetto di struttura traforata. Viene utilizzata soprattutto per ciondoli, pendenti e anelli.
Sbalzo e cesello
Tra le tecniche più antiche e complesse della tradizione orafa spiccano smalto e cesello, l’una complementare all’altra, in quanto consentono di realizzare gioielli finemente lavorati.
Il cesello deve il nome allo strumento utilizzato in questa tecnica di lavorazione, un utensile simile a un piccolo scalpello, con la testa forgiata in infinite forme, che viene utilizzato per decorare e modellare lastre in metallo e oggetti realizzati a fusione.
Invece, lo sbalzo viene realizzato utilizzando i ceselli sul rovescio del pezzo. La differenza tecnica tra sbalzo e cesello è che mentre lo sbalzo viene realizzato sulla faccia opposta della lastra operando così in negativo, il cesello modella la lastra di metallo in positivo, arricchendola di dettagli. In ogni modo sbalzo e cesello sono sempre complementari, anche se vi possono essere opere solo sbalzate o cesellate.
Granulazione
La tecnica della granulazione è una delle più complesse e affascinanti nel settore dell’oreficeria. Questa consiste nella saldatura di piccole sfere auree, denominate grani, a un sottofondo, in genere lamina, secondo un disegno prestabilito. I granuli possono raggiungere dimensioni microscopiche, anche del diametro di 0,1 mm. Si tratta di una tecnica millenaria, recentemente valorizzata in epoca moderna.