Si fa presto a dire… Poker! Tutti ne hanno sentito parlare almeno una volta nella vita, in tanti ci hanno giocato o ci giocano e molti altri ne sono incuriositi. Con gli amici o altrimenti con il poker on line, si possono provare tante varianti differenti visto che di Poker ne esistono più di uno.
L’origine del Poker
Sulle origini del Poker ci sono molti dibattiti ancora in corso. La tesi attualmente più accreditata è quella che lo vede come un gioco derivato dall’antichissimo As-Nas, un passatempo persiano basato sulle carte che per molti versi ricorda il poker.
Proprio alcuni marinai persiani lo avrebbero insegnato ai colonizzatori francesi di New Orleans che oltre a cambiare la tipologia di carte utilizzabili gli diedero un nuovo nome derivato dal termine poque che nella lingua dei cugini transalpini significa inganno.
Poker all’italiana e Texas Hold’em: differenze e similitudini
Come scritto all’inizio di questo articolo, ci sono molte varianti del poker anche se tutte partono da due tipologie differenti: quello “all’italiana” ed il Texas Hold’em.
Alcuni elementi sono molto simili come la “gerarchia” delle combinazioni vincenti. I profani potrebbero pensare che proprio il poker (4 carte dello stesso tipo come 4 regine, 4 re, 4 assi etc.) sia la migliore ed imbattibile ma in realtà sia la scala di colore (una scala di carte di tutte lo stesso seme) che la scala reale (ovvero una scala di colore con le carte più “alte” di valore) è la migliore in assoluto. Nel Texas Hold’em c’è anche il “pokerissimo” (rarissimo) che batte anche la scala reale.
Dietro il poker c’è il full (una combinazione composta da un tris ed una coppia di carte uguali), seguito dal colore (5 carte dello stesso seme) e dalla scala. Infine c’è la doppia coppia e la coppia.
L’arte del bluff
Se questi elementi sono simili, poi però cambia davvero tanto se non tutto. Nel poker all’italiana ogni giocatore riceve 5 carte coperte ed avrà modo di cambiarne un numero a piacimento (persino tutte). Tra quando si ricevono le carte la prima volta ed il cambio, si potrà puntare e rilanciare a proprio piacimento. E qui entra in campo il “poque”, l’inganno ovvero quello di far credere agli avversari di avere qualcosa di differente rispetto alla combinazione che si ha in mano.
In italiano il termine che si usa è quello di “bluffare”. Lo si può far credere per ingannare gli avversari di avere un’ottima mano come un poker o un full e magari non cambiare alcuna carta per avvalorare l’ipotesi. Oppure si può anche “minimizzare” il proprio punto, facendo così non desistere gli avversari che potrebbero abbandonare la manche troppo in fretta.
Nel Texas Hold’em invece cambia tutto: ci sono delle carte visibili a tutti i giocatori e dunque pubbliche. I giocatori sul tavolo da gioco o su quello virtuale dell’online ricevono soltanto due carte con cui provare a realizzare il miglior punto possibile in combinazione con le carte visibili a tutti.
Anche in questo caso indubbiamente si può bluffare come nel poker italiano ma le dinamiche sono completamente diverse visto che comunque il 60% della combinazione è visibile a tutti.
Inoltre nel Texas Hold’em sono avvantaggiate le persone con una grande memoria visto che il mazzo viene utilizzato fino ad esaurimento delle carte utilizzate e dunque è più facile per i “cervelloni” ipotizzare, soprattutto quando mancano poche carte nel mazzo, prevedere quali sono le carte in mano agli avversari.
Il texas hold’em è dunque un poker più tecnico mentre quello italiano gioca molto di più sulla psicologia e sulla capacità di riuscire a far passare il bluff.
Il poker italiano ed il Texas Hold’em al cinema
Anche al cinema sia il poker italiano che il Texas Hold’em sono stati rappresentati in maniera molto differente. Sul primo impossibile non citare Regalo di Natale di Pupi Avati del 1986: grazie ad un grandissimo cast e a delle interpretazioni eccezionali di Diego Abatantuono (che proprio con questo film aprirà un nuovo capitolo della sua carriera), Carlo Delle Piane, Alessandro Haber e di Gianni Cavina, l’attore purtroppo recentemente scomparso, la pellicola è divenuta un vero e proprio cult non solo fra gli amanti del poker. Tanto fu il successo e la richiesta di un sequel che Avati lo realizzò nel 2004 dal titolo La Rivincita di Natale. Non ottenne lo stesso effetto del primo film ma fu ugualmente apprezzato da critica e pubblico.
Per il Texas Hold’em citiamo due titoli di epoche differenti: come cult davvero vintage, la scelta non può che cadere su Cincinnati Kid del 1965 e che ha per protagonista l’icona Steve McQueen. Tra i titoli più recenti, scegliamo Il Giocatore (Rounders il titolo originale) che ha nel duo Matt Demon ed Edward Norton il punto di forza. Una pellicola drammatica ed emotiva che dovrebbe essere visto da chiunque sia affascinato in qualche modo dal poker e dalle sue regole scritte e non scritte.