Il ritorno del vintage, dalle serie TV agli arredi per interni

Il ritorno del vintage, dalle serie TV agli arredi per interni

1438
0
CONDIVIDI

 

È difficile capire cosa ha generato questa tendenza. Forse è la paura per il futuro, non del tutto infondata se si considerano i bruschi cambiamenti climatici degli ultimi anni oppure la terrificante stagione della pandemia che ancora stiamo attraversando. Magari a queste paure si combina anche una semplice nostalgia per il passato, fatto sta che non è possibile non notare come tutto quello che vintage e richiama gli anni ‘70 e ‘80 sia tornato prepotentemente di moda. 

Basta guardarsi in giro e lo vediamo dappertutto, dalla scelta dei caratteri tipografici, al ritorno dei marchi a versioni retro abbandonate decenni fa oppure nella scelta degli arredi per le serie televisive più popolari che vanno per la maggiore. Si tratta di un interessante melange; talvolta questi interni sono utilizzati per ambientare una serie in un decennio ben preciso, come gli anni ’80 di “Stranger Things” o alle varie decadi in cui si svolge la storia de “La Regina degli scacchi’”, altre volte per motivi semplicemente estetici. Ad esempio, la popolare serie televisiva di Netflix “Sex Education”, pur essendo ambientata ai nostri giorni, come testimonia la presenza di smart phones, utilizza spesso e volentieri arredi, abbigliamento e vetture volutamente retro e vintage, al solo scopo di rendere l’aspetto visuale più attraente e d’impatto.

Questo concetto viene ripreso dagli stilisti di moda, che utilizzano senza parsimonia richiami stilistici agli anni 70 e 80 per aggiungere originalità ed interesse alle collezioni che presentano ad ogni cambio di stagione, con l’espressa intenzione di avvantaggiarsi dell’estetica di quell’epoca innovativa è un po’ sfrontata.

 

Cos’è il vintage

Nonostante sia un termine che sentiamo spesso, a non molti è chiaro cosa si intende veramente per vintage. Questo termine talvolta persino abusato identifica un oggetto prodotto decenni fa ma che non è solo vecchio, Esso infatti conserva delle caratteristiche che lo vendono attraente ed interessante in un contesto attuale. La differenzia fra “vecchio” e “vintage” è infatti proprio questa: mentre una cosa vecchia è generalmente considerata di valore inferiore rispetto al nuovo, un oggetto vintage, pur essendo datato conserva valore nel contesto attuale. Questa conservazione del valore è data dalla sua linea ed il suo design, per cui con “vintage” si possono identificare non solo oggetti vecchi ma anche quelli che rimandano nella loro scelta di design e di stile ad un’epoca non contemporanea. 
In questo contesto si inseriscono le carte da parati vintage, un arredo per pareti che ha conosciuto nell’ultimi cinquant’anni tanti alti e bassi. Dopo una fase innovativa e rivoluzionaria nei decenni a cavallo fra gli anni ‘70 e ‘80 la carta da parati è stata di fatto pressoché eliminata dall’armamentario degli arredatori d’interni. La continua ricerca verso un minimalismo esasperato, forse caratterizzato al meglio dal dominio dei mobili dell’Ikea, ha dominato per quasi vent’anni il panorama del design per interni mondiale. Negli ultimi anni però la carta da parati ha però vissuto una rinascita poderosa. Questa è stata in parte dovuta all’evoluzione tecnologica che ha permesso di produrre modelli incredibilmente attraenti e con caratteristiche materiali impensabili fino a qualche tempo prima, in parte per il desiderio di aggiungere un po’ di colore e stravaganza alle nude e noiose pareti intonacate di bianco che per troppo tempo hanno fatto da padrone sui muri in mezzo mondo. Questo ritorno alla carta da parati si è perfettamente integrato con la passione per il vintage.

Questa nuova generazione di tappezzerie vintage combinano i motivi e di design innovativi, audaci e rivoluzionari del decennio in cui sono stati concepiti, con le caratteristiche materiali e tecniche di un prodotto del XXI secolo. Questo permette di poterle utilizzare in tanti contesti una volta impossibili, come ad esempio la cucina e il bagno, senza dover andare a cercare qualche vecchio rotolo abbandonato in uno scantinato da cinquant’anni, pieno di muffa, e con caratteristiche ormai degradate dopo decenni di non utilizzo. Il fatto che la carta da parati vintage sia utilizzata così spesso in tanti contesti diversi non deve sorprendere, in quanto la sua versatilità e incomparabile ed unica nel contesto degli arredi. Basta infatti una parete decorata con un’audace tappezzeria vintage, unita ad un paio di oggetti di decoro compatibili con essa per creare immediatamente una ben definita atmosfera che rimane memorabile agli occhi dell’osservatore. Questo non è possibile in altro modo, se non spendendo migliaia di euro per ridefinire completamente da zero un arredo domestico. Un vantaggio da non scordare: a differenza dei rotoli originali dell’epoca ripescati in magazzino, i modelli contemporanei di carta da parati vintage sono ancora in produzione, ed è quindi possibile ordinarne altri rotoli in caso di necessità o di danni imprevisti.

 

Nessun commetno

Lascia una risposta: