Omicidio di via Volturno: “I due fidanzati sorpresi nel sonno, è stato...

Omicidio di via Volturno: “I due fidanzati sorpresi nel sonno, è stato un delitto premeditato”

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Patrick Mallardo è andato nell’ex mulino abbandonato con gli abiti che avrebbe utilizzato per compiere il delitto, si è cambiato e, dopo aver chiamato il 118, ha cercato di sviare le indagini”. Sono le prime parole del Procuratore Capo di Parma Alfonso d’Avino: “Per questo motivo abbiamo contestato la premeditazione dell’omicidio”.

Il giorno dopo il delitto dell’ex mulino di via Volturno e il massacro del 18enne Daniele Tanzi, colpito da 24 coltellate sferrate dal 19enne Patrick Mallardo nella notte tra martedì 4 e mercoledì 5 maggio, si delineano alcuni particolari relativi alla dinamica dell’omicidio e alle fasi immediatamente successive al ritrovamento del corpo del ragazzo, riverso su un vecchio divano, all’interno dell’edificio abbandonato.

Patrick Mallardo è arrivato sul posto con una valigetta con all’interno alcuni vestiti puliti, che ha poi indossato dopo aver compiuto l’omicidio: per questo motivo la Procura della Repubblica di Parma – come annunciato da Alfonso d’Avino – contesterà anche la premeditazione.

 

Il giovane 19enne, interrogato ieri per 15 ore dagli inquirenti, ha ammesso le sue responsabilità solo dopo che i poliziotti della Squadra Mobile hanno raccolto alcune prove schiacchianti contro di lui: la felpa usata per l’omicidio è stata ritrovata nel canale Naviglio Taro, adiacente al mulino, così come il grosso coltello da cucina utilizzato per l’omicidio.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti il primo intervento è stato a mezzanotte e 40: dopo la chiamata al 118 da parte di Patrick Mallardo i poliziotti sono arrivati sul posto: all’interno di una stanza c’era il corpo senza vita di Daniele Tanzi, 18enne di Casalmaggiore ed attuale fidanzato di Maria Teresa Dromì, la 19enne di Parma, rimasta leggermente ferita ed accompagnata subito al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore.

Mallardo cerca di costruire la storia che, probabilmente, aveva già pensato prima del delitto: riferisce ai poliziotti di essere arrivato dopo l’aggressione e di aver sentito le urla provenire dall’ex mulino. Dice anche di aver visto un uomo incappucciato allontanarsi in bicicletta nella direzione opposta alla sua. Da subito la polizia Scientifica di Parma e, più tardi la Scientifica di Bologna, setacciano l’edificio abbandonato e le aree limitrofe alla ricerca di qualsiasi dettaglio utile alle indagini. Nel frattempo la giovane 19enne, se pur sotto choc per quanto accaduto, riferisce con certezza che l’autore dell’omicidio è proprio Patrick Mallardo.

“E’ stato un omicidio premeditato. Patrick Mallardo – sottolinea il capo della Squadra Mobile di Parma Cosimo Romano – è andato all’ex mulino per uccidere: si è infatti portato gli abiti di ricambio, che ha indossato dopo il delitto, ha chiamato il 118 riferendo della presenza di due persone ferite in seguito ad un’aggressione, poi ha detto di essere arrivato dopo l’aggressione e di aver visto una persona incappucciata scappare”. 
 

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