Pc mai inviato e truffa del bancomat: altri due raggiri online nel...

Pc mai inviato e truffa del bancomat: altri due raggiri online nel Parmense. E sono in crescita: i consigli

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Nei giorni scorsi altre due denunce, per truffe online, da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale. 

I militari della Stazione di Tizzano Val Parma, a seguito della denuncia sporta da una donna residente in paese, hanno denunciato per associazione a delinque finalizzata alla truffa e frode informatica quattro uomini (un 57enne, due 31enni e un 28enne, con precedenti specifici) tutti residenti nel tarantino.

La vittima aveva aderito ad un’offerta, tramite piattaforma online, per l’acquisto di un pc portatile. Al termine di una rapida concertazione, tramite messaggistica WhatsApp, effettuate le operazioni di conferma dell’ordine, pagava la cifra pattuita, poco più di 600,00 euro, mediante carta di credito prepagata.

Alla malcapitata, attese inutilmente le 72 ore previste per la consegna del prodotto, nel contattare il servizio cliente della piattaforma constatava che la sua utenza mobile era stata bloccata.

Le indagini hanno accertato che effettuando l’accesso al sito di annunci, in base all’articolo selezionato, si veniva inconsapevolmente dirottato su altri siti, creati appositamente per portare a termine l’azione delittuosa, di e-commerce per la vendita, di fatto, di prodotti elettronici inesistenti.

I Carabinieri della Stazione di Monticelli Terme, al termine dei riscontri investigativi, hanno denunciato un 29enne di Chieti con precedenti specifici.

L’interessato, dopo aver concordato l’acquisto di 4 cerchi in lega al prezzo di 300,00 euro (pubblicato su un sito online) con un 46enne residente a Montechiarugolo, con artifici e raggiri è riuscito a farsi accreditare, tramite sportello bancomat oltre 2.600,00 euro rendendosi successivamente irreperibile.

I CONSIGLI DEI CARABINIERI – Nelle ultime settimane diverse sono state le persone denunciate per truffa da parte dei Carabinieri.  Il fenomeno, purtroppo visto anche il periodo pandemico, in provincia è quello che tra tutti i reati ha avuto un maggiore incremento. 

Oltre a quanto detto, con l’occasione, si invita a porre attenzione prima di tutto ai siti dove si effettuano gli acquisti ed a verificare la reale esistenza del bene.

Inoltre diffidare sempre di email, ancorché anticipate da contatti telefonici, poiché spesso mirano al furto di dati personali. Questa tipologia di attività predatoria, detta “Phishing”, con cui vengono chiesti dati bancari o personali, è prodromica all’impossessamento di nomi utente e password utili a sottrarre denaro, proprio come è successo in precedenti truffe scoperte dai Carabinieri nei giorni scorsi.

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