I Carabinieri della Stazione di Roccabianca, nei giorni scorsi, a seguito di una segnalazione di un privato cittadino fatta alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Fidenza tramite l’utenza 112, sono intervenuti in San Secondo Parmense nei pressi della Chiesa di Pieve San Genesio, dove nei campi arati attigui, era stata segnalata una persona intenta ad effettuare delle ricerche nel sottosuolo.
Giunti sul posto i militari hanno trovato in flagranza di reato un giovane che, munito di metaldetector e vanghetta apposita, stava sondando il terreno, alla ricerca di reperti e/o piccoli “tesoretti di natura archeologica” che il sottosuolo conserva da tempo.
L’uomo, è un trentenne residente a Parma che ha spiegato di avere l’hobby di trascorrere il tempo libero alla ricerca di tali materiali.
L’uomo ha subito ammesso il motivo della sua presenza e ha consegnato il materiale rinvenuto durante la ricerca (diversi “sesini”, monete risalenti al 1700 a.c. proiettili in piombo per fucili ad avancarica e altri oggetti di sospetta natura archeologica).
Tale attività è reato, in quanto non è consentita la ricerca di materiale di natura archeologica perché lo stesso appartiene allo Stato, il giovane è stato accompagnato in Caserma per ulteriori e più approfonditi accertamenti.
Tutti i reperti rinvenuti sono stati pertanto posti in sequestro così come anche il metaldetector e la vanghetta da lui utilizzata.
In seguito sono poi stati interessati anche gli specialisti del settore dell’Arma, ovvero il personale del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bologna, che unitamente ai Militari di Roccabianca, hanno poi dato esecuzione al Decreto di Perquisizione dell’abitazione dell’interessato emessa dall’Autorità Giudiziaria di Parma.
In tale contesto sono stati ritrovati altri numerosi reperti del genere simili a quelli già sequestrati (ottantacinque monetine “Sesini” di diversa fattezza – dodici proiettili da avancarica in piombo del XVII-XVIII sec- e altri oggetti in rame di zecca, oltre ad un altro metaldetector).
Tutto quanto rinvenuto è stato posto in sequestro e messo a disposizione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Parma.
La persona fermata è stata denunciata.