La cultura giapponese è caratterizzata da tradizione e innovazione, che vanno costantemente di pari passo. Quando si pensa al Giappone si tende a riferirsi a tutto ciò che è passato o che ha a che fare con dinastie e leggende, ma ciò che rende famoso questo paese non è solo il fattore tradizionale, ma anche e soprattutto lo sguardo volto al futuro.
I giapponesi sono da sempre considerati lungimiranti e creativi in tutte le categorie, spiccando soprattutto nel campo dell’innovazione, del gaming e dell’animazione.
Una delle invenzioni di origine nipponica che ha nel corso di pochissimo tempo letteralmente spopolato in tutto il mondo sono sicuramente loro, i Pokèmon.
Come definirli? il termine stesso pokèmon rimanda alla mescolanza di due parole inglesi fuse tra loro, “pocket” e “monsters”, definendo quindi questi esseri animati come “mostri tascabili”.
I pokémon sono infatti nel mondo in cui vivono dellecreature dalle sembianze animali (ma non solo), suddivise per tipologia di poteri che li accomunano e li caratterizzano (ci sono infatti pokèmon d’acqua, di tipo fuoco, di tipo erba ecc); questi vivono solitamente nei loro habitat naturali, ma vengono anche catturati dagli umani attraverso degli oggetti appositi chiamati “sfere pokè” dopo aver lottato ed essere stati sconfitti da un altro pokémon. Una volta catturato e dopo aver smesso di cercare di liberarsi dalla sfera pokè la creatura diventa proprietà di colui che è riuscito a prenderlo.
Esistono pokémon di qualsiasi dimensione, forma e colore, mentre altri, invece considerati leggendari, sono unici nel loro genere ed estremamente difficili da catturare (tra i leggendari si ricordano Mew, Zapdos, Moltres, Articuno, Lugia, Entei ed altri).
Il fulcro su cui si basa il mondo pokémon, mondo che è stato conosciuto sotto diverse forme tramite i giochi per Nintendo, l’anime ed il gioco di carte collezionabili, sono i vari tornei che vedono sfidarsi i cosiddetti allenatori; gli allenatori di pokémon fanno dell’allevamento e nella preparazione al combattimento di queste creature una vera e propria professione, facendole sfidare tra di loro in veri e propri match in cui combattono fino a che uno dei due non risulta sconfitto (sarebbe interessante immaginare la possibilità di scommettere su questi match tramite piattaforme di scommesse online come Betfair così come si fa negli sport comuni ai giorni nostri).
La vittoria di più match e il possesso della maggior parte di pokémon permette a tali allenatori di essere riconosciuti come veri e propri maestri.
Il mondo pokémon è diventato leggendario ed estremamente popolare (qualsiasi madre sarebbe capace di riconoscere un Pikachu); ancora ad oggi vengono infatti proposti nuovi titoli per le varie console di gaming e nuove versioni dell’anime.
Ciò che risulta più curioso e sbalorditivo è la questione delle carte collezionabili; da più di 20 anni infatti queste carte sono vendute nelle edicole di tutto il mondo raggiungendo in alcuni casi dei valori a dir poco straordinari.
Alcune carte infatti risultano estremamente rare da trovare, specialmente quelle più vecchie e particolari, arrivando ad essere rivendute o ricomprate per cifre da capogiro; ad esempio alcune carte che presentano una stella affianco al nome del pokèmon in questione possono raggiungere cifre comprese tra i 110 e i 680€, mentre le carte di Espeon con la stella raggiungono i 1580 €.
Altre carte più rare come ad esempio il Raichu nella versione pre-release ha un valore stimato di addirittura 9000€.
Insomma, i Pokèmon sono diventati non solo una fonte di svago per i più piccoli e per gli appassionati, ma possono essere in qualche occasione delle vere e proprie fonti di guadagno.
Chi ne fosse in possesso farebbe bene a rispolverare il suo vecchio album.