Il mercato è stato condiviso da tutti, un mix tra giovani e giocatori già pronti per la A. Ma sarà “chi ha la maglia addosso da più tempo” a trascinare tutti per l’ennesima impresa che è la salvezza.
Alessandro Lucarelli fa da pompiere sulle polemiche, ma chiede ai suoi “fuoco negli occhi, perchè la salvezza è a due punti”. “D’Aversa? Dopo una sconfitta ci può essere l’amarezza, ci sta. Ma le parole sono state travisate, sul mercato linea unica e condivisa. La mia assenza? Ho avuto il Covid, ma sono sempre affianco alla squadra”.
“In questo periodo in cui stiamo insieme c’è un po’ di tutto. C’è la voglia di inserire subito i nuovi, c’è la voglia di percepire il momento da parte dei vecchi. C’è la voglia di trovare un’idea e una strada unica per raggiungere l’obiettivo“. E’ questo il pensiero di Alessandro Lucarelli, vice direttore sportivo del Parma, intervenuto in conferenza stampa a margine della presentazione di Mattia Bani e Andrea Conti. “Vogliamo – prosegue Lucarelli – cancellare tutti quelli che possono essere gli alibi, perché la squadra non ha alibi visto che qui c’è tutto per poter stare bene. Bisogna che la squadra ritrovi quell’anima che ci vuole per provare a fare l’impresa e salvarsi. Ritrovare quello spirito che hanno, che hanno dimostrato nei precedenti anni di avere, e che devono ritirare fuori. Il fatto di stare insieme serve anche a questo“.
“Il mercato di gennaio non è facile, non è facile trovare quelle opportunità e quelle soluzioni per migliorare o completare la squadra. Noi ci siamo riusciti, il mister ci aveva dato delle linee guida da seguire e credo che, in linea di massima, siamo riusciti a portare a casa quello di cui avevamo bisogno. Tante trattative non sono state portate in fondo per via di quella che è la legge del mercato, con squadre che magari come noi lottano per la salvezza e non volevano rinforzarci oppure non c’erano le condizioni economiche per poter chiudere la trattativa. Ci tengo a sottolineare che il Presidente, anche in questa sessione di gennaio, ha dato grande disponibilità soprattutto economica per cercare di migliorare la squadra. Questa è una cosa importante, avere una Proprietà solida che fa di tutto per cercare di mantenere la categoria“.
“Intanto, lo posso dire senza problemi, sono stato praticamente un mese fuori perché ho avuto il Covid-19 anche io e dunque non sono riuscito a stare vicino alla squadra. Quello che devo dire per quello che mi compete lo dico qui dentro, a Collecchio, a chi di dovere. Ai tifosi voglio bene come loro vogliono bene a me , però capiscano che non posso interagire sui social e rispondere a tutte le domande. Loro, però, possono stare tranquilli perché fino a quando io sarò qui cercherò di dare una mano, cercherò di dire la mia affinché le cose a Parma vadano bene. Il fatto che mi possa vedere meno nelle interviste dipende anche dal fatto che ci sono dei ruoli e delle competenze, all’interno di una Società, da rispettare. Anche se magari non mi si vede spesso a livello di stampa comunque qui dentro faccio la mia parte”.
“Bisogna partire da un presupposto: il mister ha rilasciato, domenica, un’intervista dopo una partita persa e dunque è tutto nervosismo che comporta questo dopo una gara. Le parole del mister credo che siano state travisate, perché non intendeva fare una critica alla società ma parlava in generale. Anche durante questa sessione di mercato è successo che alcuni obiettivi non siamo riusciti a portarli a casa. Ci tengo a precisare che all’interno di questa Società c’è una linea unica, condivisa, comune e sposata da tutti in ogni area: c’è un Presidente, c’è un Direttore Sportivo e c’è un allenatore. Si cerca, tra tutte queste componenti, di individuare degli obiettivi e una strada da perseguire. Io credo che abbiamo portato a casa cinque calciatori che, secondo noi, possono dare una grande mano alla squadra. Allo stesso tempo sono convinto che noi ci salviamo non con i nuovi ma con i vecchi, con quelli che c’erano l’anno scorso e che più di altri devono avere un senso di appartenenza nei confronti di questa squadra e questa Società. Che più di altri devono sentirsi addosso la responsabilità dei risultati che non stanno arrivando: sono loro che devono prendere i nuovi, i giovani, e spingerli, unirsi tutti insieme a fare il meglio e giocare con il sangue agli occhi. Perché se non si ritrova questo spirito avremmo potuto prendere pure Cristiano Ronaldo ma saremmo retrocessi lo stesso. Quello che mi preme più di tutto è che questa squadra ritrovi quella mentalità che ha avuto in questi ultimi due anni e che ci ha permesso di salvarci. Responsabilizzarci tutti e, dal primo all’ultimo, cercare di fare di più e meglio di quanto fatto fino ad oggi perché solo così possiamo recuperare la stagione e portarla a termine con l’obiettivo in tasca. Ci sono diciotto partite e per noi devono essere diciotto finali, diciotto battaglie, senza fare tabelle. Deve esistere solo la partita di domenica e quella deve essere una battaglia, giocare ogni gara al massimo delle nostre possibilità con il sangue agli occhi. Questa è la strada che nella mia carriera da calciatore mi ha permesso di raggiungere obiettivi anche talvolta impensabili. E questo è quello che deve ritrovare la squadra“.
“La salvezza è alla portata, perché al di là dei disastri – se così vogliamo chiamarli – fatti fino ad oggi siamo comunque a due punti dalla salvezza. C’è un girone di ritorno da giocare e tutte le possibilità per poter rimetterci in piedi. Io sono convinto che anche le squadre che adesso hanno 20-22 punti e ci sono davanti dovranno vedersela con noi per il raggiungimento della salvezza. Nessuno può sentirsi tranquillo perché quest’anno il campionato, anche nella zona salvezza, è difficilissimo. Dobbiamo fare il nostro percorso: testa bassa, lavorare, tutti insieme, seguire il mister che conosce l’ambiente e conosce i giocatori, trasmettere quel senso di appartenenza che serve per tirarsi fuori da questo momento. Dobbiamo restare tutti insieme, dietro la squadra, e peccato che non ci sia il pubblico in questo momento a darci una mano perché ne avremmo avuto tantissimo bisogno, soprattutto in un derby molto sentito come quello di domenica. Dobbiamo rimboccarci le maniche e pensare a dare il massimo senza trovare scuse, alibi, senza negatività. Dobbiamo affrontare il momento difficile e superarlo”.
“Non è stata una scelta quella di concludere alcune trattative gli ultimi giorni di mercato, perché prima mettevamo i giocatori a disposizione del mister e meglio sarebbe stato. Purtroppo in Italia c’è l’usanza di tenere il mercato un mese aperto e tutti gli affari si fanno l’ultimo giorno. Non è stata comunque una scelta voluta. Conti? Le considerazioni tattiche deve farle il mister. Sicuramente con queste entrate ci sono più soluzioni, secondo quello che reputa il mister anche a secondo della gara perché sappiamo tutti che è molto bravo a cucire la squadra in base alla partita della domenica e alle caratteristiche dell’avversario. Sicuramente può avere qualche soluzione in più anche per poter pensare di cambiare modulo ma questa è una decisione che spetta a lui”.
“A livello fisico sicuramente i giovani sono pronti. Non abbiamo preso solo giovani ma abbiamo fatto un mix. I giovani naturalmente hanno bisogno di un minimo di tempo per capire quello che vuole il mister, per capire anche cos’è il nostro calcio e cercare di capire la lingua il prima possibile. Sono a disposizione perché a livello fisico stanno bene, magari non entreranno subito dentro rispetto agli altri che invece conosco il campionato, le dinamiche di una squadra che deve salvarsi e che abbiamo preso anche perché anche a livello mentale hanno queste caratteristiche”.