Un 2020 in cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Parma hanno continuato ad operare al servizio della collettività con inesauribile slancio e dedizione al dovere, anche nei momenti più difficili della drammatica pandemia in atto, assicurando la costante apertura ai cittadini di tutti i Comandi ed un’ininterrotta azione di vigilanza in tutti i Comuni della provincia.
ATTIVITA’ PREVENTIVA
Volendo tracciare un resoconto delle attività condotte sul piano preventivo nel corso dell’anno in città ed in provincia, si rileva che i Comandi dell’Arma (4 Compagnie, 36 Stazioni) hanno rafforzato la presenza sul territorio:
- Servizi esterni: sono stati effettuati 27862 servizi, un + 9% rispetto al precedente anno
- Persone controllate: sono state controllate 107982 persone, un +22% rispetto al precedente anno
- Mezzi controllati: sono stati controllati 70869 mezzi, un +18% rispetto al precedente anno
ATTIVITA’ REPRESSIVA
- Totale arrestati: sono stati arrestati più di 400 persone
- Totale denunciati: sono stati denunciate più di 4 mila persone
- Furti: sono diminuiti del 31% rispetto al precedente anno
- Rapine: lieve aumento rispetto al precedente anno
- Truffe e frodi informatiche: il lockdown ha inasprito il fenomeno delle frodi informatiche, si è riscontrato complessivamente un aumento rispetto al precedente anno.
- Persone segnalate ai sensi art.75 DPR 309/90 : oltre 400 persone
- Stupefacente sequestrato: oltre 25 chili di sostanza stupefacente sequestrata
INDAGINI DI POLIZIA GIUDIZIARIA
Anche se il 2020 è un anno particolare, l’Arma di Parma ha concluso importanti operazioni di polizia giudiziaria. Le più significative:
- a giugno i Carabinieri della Compagnia di Borgo Val di Taro hanno scoperto ed arrestato l’autore di un brutale omicidio avvenuto in località Setterone del comune di Bedonia, alle pendici del Monte Penna. L’uomo ha ucciso, per futili motivi in strada, il vicino di casa. Mentre si allontanava dal luogo per far perdere le tracce, gettava l’arma nel fiume, successivamente recuperata. Le indagini hanno consentito nell’immediatezza di individuare l’autore e trarlo in arresto;
- a ottobre i Carabinieri della Compagnia di Fidenza hanno arrestato tre uomini per rapina. Gli autori, dopo aver strattonato ed immobilizzato un anziano a Soragna (PR), lo hanno rapinato della somma di 300 euro appena prelevati dal bancomat. I tre, allontanati dal luogo, hanno lasciato sul posto, impaurito, l’anziano che con la forza della disperazione ha informato i Carabinieri. Raccolti i primi elementi sono iniziate le ricerche e pochi minuti dopo una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Fidenza ha intercettato il furgone che a velocità sostenuta si dirigeva, sulla Via Emilia, verso Alseno (PC). Dopo un breve inseguimento i militari sono riusciti a bloccare i fuggitivi ed arrestarli;
- ad inizio dicembre una banda di quattro malviventi ha tentato un furto ai danni di un magazzino, nella zona artigianale di Lemignano di Collecchio. Due dei malviventi erano già saliti sul tetto con tutta l’attrezzatura da scasso e le imbragature per calarsi all’interno, mentre altri due complici li attendevano fuori con un furgone pronto a caricare la refurtiva. I loro furtivi movimenti sono stati però notati da un Carabiniere della Stazione di Sala Baganza che passava con la sua auto mentre era libero dal servizio in compagnia della moglie. Il militare non ha perso tempo e ha dato subito l’allarme, restando sul posto a controllare la situazione. In pochi minuti sono giunte due pattuglie che hanno circondato la zona. Durante le successive perquisizioni, è stato rinvenuto, oltre all’attrezzatura sul tetto, circa 4000,00 euro in contanti, passamontagna, maschere e altro materiale per il travisamento, apparecchi per disturbare le frequenze, alcuni telefoni cellulari e numerosi attrezzi da effrazione;
- ad ottobre l’arresto di un 57enne residente in provincia di Pistoia, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Parma, per porto illegale di armi da sparo, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, minacce e danneggiamento. Lo stesso irrompeva, all’interno della ditta TECNOGAMMA di Parma e dopo aver minacciato il titolare, mostrando una pistola e danneggiato una vetrata si dava alla fuga. Il veloce intervento delle pattuglie dell’Arma, allertate dalla chiamata al 112, ha permesso di individuare e fermare nelle vicinanze del luogo il malintenzionato che si stava allontanando. Indosso al fuggitivo sono stati rinvenuti un martello multiuso ed un coltello monofilare con lama di 12 cm. La pistola, di cui si era disfatto, veniva successivamente trovata completa di caricatore con 10 colpi ed ulteriori 50 cartucce.
ATTIVITA’ PER CONTROLLO NORMATIVA COVID
- Chiusure locali: 31
- Sanzioni (Non corretto uso DPI, distanziamento, etc): sono stati sanzionati oltre 2200 persone
L’attività dell’Arma non è stata solo repressiva, ma anche di vicinanza e sostegno della cittadinanza. Fa piacere ricordare:
- la consegna, porta a porta, dei libri scolastici rimasti, con l’improvvisa chiusura, presso gli istituti di ogni grado necessari per la didattica a distanza. Tra tutte le consegne è bello ricordare quella delle “gazzelle” della Compagnia di Borgo Val di Taro che si sono arrampicate fino alla cima del Monte Penna (1300 metri) per consegnare i testi ed un computer ad un bambino;
- la consegna dei medicinali e la spesa, in particolare, alle persone anziane o sole che nel momento più difficile non potevano contare sull’aiuto di qualcuno date le limitazioni degli spostamenti e la paura di contrarre il coronavirus. In questo caso gli uomini dell’Arma di Tizzano hanno trasformato le autovetture in furgoni portando una grande quantità di generi alimentari alle suore di clausura che li hanno accolti sull’uscio del monastero facendogli un sorriso e ringraziandoli o alle famiglie bisognose della provincia. Quasi tutti le Stazioni hanno consegnato medicinali a chi ne avesse bisogno;
- prevedere il ritiro della pensione per le persone anziane impossibilitate a farlo, presso gli sportelli della Poste. In questo caso alcuni hanno chiesto l’aiuto dei Comandanti di Stazione;
- nel mese di marzo, è pervenuta alla Stazione Carabinieri di Noceto una telefonata da un anziano signore. Dopo essersi presentato, ha voluto rappresentare una problematica ma al contempo asseriva di essere certo che l’Arma avrebbe risolto tale questione. Premesso ciò, l’uomo dichiarava di essere ricoverato in un nosocomio, poiché affetto da Covid-19 e non sapeva quant’ancora gli sarebbe rimasto da vivere alla luce della sua avanzata età ed il numero di morti che in quei giorni era in continua ascesa. Costui diceva di avere un nipote, residente in paese e con il quale non aveva più contatti ormai da diversi anni per futili incomprensioni familiari e riferiva che avrebbe voluto tanto parlare telefonicamente con suo nipote, forse per l’ultima volta. Previ accertamenti, quello stesso giorno, si è riusciti a risalire all’identità del familiare ed a raggiungerlo presso la propria abitazione. Informato del motivo della presenza dei Carabinieri, gli si forniva l’utenza telefonica dell’anziano zio. Dopo alcune ore, giungeva la seconda telefonata di quell’anziano signore che, dopo aver scambiato quattro chiacchiere con il nipote, ringraziava ed elogiava tutta l’Arma dei Carabinieri;
- è capitato di diventare confidenti e dialogare con le persone bisognose di sfogarsi. È accaduto ad aprile di ricevere una telefonata da parte di personale medico, appena recatosi a casa di un sospetto caso COVID per effettuare un tampone, che rappresentava un’emergenza in quanto l’interessato, un uomo anziano visibilmente depresso, piangendo, aveva manifestato intenti suicidi. È stato quello il momento in cui si è messa da parte la paura per il “nemico invisibile” ed utilizzando tutte le precauzioni ed i dispositivi medici in dotazione si è raggiunta casa dell’interessato. Dopo un’iniziale diffidenza ci consentiva l’ingresso nella sua proprietà. Si è subito compreso di trovarci di fronte ad un uomo affranto ed in difficoltà il quale ammetteva di aver esternato dei “cattivi pensieri” ai sanitari intervenuti poco prima perché aveva appena perso la compagna di una vita a causa del virus. Si è capito che era quello il momento di dialogare con pazienza, nonostante la divisa indossata spesso imponga risolutezza, e di utilizzare toni pacati e confidenziali. Così conquistata la fiducia ha raccontato il suo passato fatto di tanti sacrifici, di anni di duro lavoro da muratore per costruire la villetta in cui abita e di pochi ma splendidi viaggi all’estero insieme alla compagna della vita. Dall’interessato ci siamo fatti consegnare l’arma legalmente detenuta che, per ovvi motivi era meglio non detenesse in casa, e veniva fatto visitare da personale medico al fine di valutare il suo stato psico-fisico allertando i servizi sociali comunali. Inoltre, al fine di fornire tutto il supporto che il caso richiedeva, fornivamo i nostri recapiti telefonici personali. Al momento dei saluti ringraziava per la carica e le parole di conforto fornite. Ancora oggi, chiama e ringrazia per quello che è stato fatto per lui;
- vicinanza, assistenza e soccorso, per le abbondanti precipitazioni nevose, che hanno interessato tutto il territorio parmense e in modo particolare l’Alta Val Taro, nelle frazioni appenniniche più sperdute, per soccorrere anziani rimasti isolati, al freddo ed automobilisti intrappolati con l’autovettura sotto una folta coltre di neve.