“Io condivido la gran parte delle misure che il governo ha adottato, tutto ci possiamo permettere meno che rischiare di riprecipitare in una curva di contagi che si rialzi. Ho posto un tema, parliamo solo di 3 giorni dove uno può spostarsi per decine di chilometri per pranzare con un parente solo, ma essendo l’Italia un Paese di piccoli comuni molti non possono fare 500 metri perchè c’è il confine, io non dico che bisogna dare via libera a tutti, sarei irresponsabile, ma in alcuni casi per il ricongiungimento familiare il buonsenso potrebbe spingere a quello che il Presidente del Consiglio sta valutando”. Lo ha detto il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a Radio Capital.
“E’ difficilissimo normare queste cose e comprendo la difficoltà, infatti non ho posto il tema di rivedere le questioni restrittive, ho solo detto di valutare quale può essere un criterio per permettere in casi particolari di non lasciare sole le persone, poi – ha spiegato – se non sarà possibile non possiamo metterci a litigare su queste cose. Non voglio imporre qualcosa, non mi sono mai permesso di alzare la voce perchè di fronte alla tutela della salute delle persone non ci possiamo mettere a fare un teatrino che vede le istituzioni contrapposte”.
Terza ondata? Forse, serve responsabilità
«Non sono né un medico né uno scienziato. Leggo, sento, ascolto: molti dicono che la terza ondata è probabile. Il problema non è la terza ondata sì o no, il problema è come o quale terza ondata. Se è una terza ondata con un aumento della curva epidemiologica molto alta, è un bel problema, se fosse una terza ondata lieve sarebbe tutt’altra cosa».
«Ai cittadini – ha aggiunto – dobbiamo chiedere comportamenti responsabili, indossare la mascherina, tenere distanziamenti. Insomma, tocca anche a ognuno di noi, oltre ai provvedimenti. Non scherziamo perchè abbiamo visto cosa significa».