Al Salus Hospital di Reggio Emilia l’équipe di Cardiochirurgia ha trattato il caso complesso
Un intervento inusuale è stato eseguito dall’équipe di Cardiochirurgia di Salus Hospital, Ospedale di Alta Specialità di Reggio Emilia, per ricostruire il cuore di una signora 82enne, compromesso da un esteso aneurisma dell’aorta e da una severa insufficienza di tutte e tre le valvole cardiache.
Il team guidato dal dott. Vinicio Fiorani, responsabile dell’U.O. di Cardiochirurgia presso l’Ospedale reggiano di GVM Care & Research, ha ricostruito il cuore con cinque operazioni in un’unica seduta chirurgica: è stato sostituito l’arco aortico, riparato l’aneurisma dell’aorta ascendente, sostituita la valvola aortica con una protesi biologica e infine sono state eseguite le plastiche riparative delle valvole mitralica e tricuspide.
“Solitamente questi interventi vengono eseguiti singolarmente; questo costituisce un caso estremamente raro – commenta il dott. Fiorani –. La signora Maria Luisa è una 82enne autonoma e in buone condizioni generali di salute: la sua “età biologica”, non quella anagrafica ci hanno convinti a procedere con l’operazione. Anche se l’intervento era considerato ad alto rischio, abbiamo ritenuto di concerto con i colleghi che valeva la pena eseguirlo. Una volta superato l’intervento, la signora Maria Luisa avrebbe avuto davanti a sé una vita normale, compatibile con la sua età. Il lavoro di équipe integrato e specialistico ci ha permesso di ottenere ottimi risultati: dal cardiologo al team chirurgico, dai perfusionisti e anestesisti agli infermieri di reparto, a chi si occupa della riabilitazione, tutti hanno concorso alla buona riuscita dell’operazione”.
Il dott. Stefano Fioroni, Cardiologo e Responsabile del laboratorio di Emodinamica ed Interventistica Cardiovascolare presso Salus Hospital, aveva in cura la paziente da diversi anni per controlli periodici. All’ultima visita di settembre, il dott. Fioroni ha riscontrato grazie ad un esame diagnostico la presenza di un esteso aneurisma dell’aorta ascendente di quasi 7 cm, a fronte dei 5,5 cm che delineano il limite per l’indicazione chirurgica.
“Ai controlli precedenti l’aneurisma non era presente – commenta il dott. Fiorani –; ciò significava che era cresciuto di dimensioni molto velocemente, e questa rapidità di crescita per un aneurisma corrisponde ad un indice di rottura più elevato. Più l’aneurisma è grande più il rischio di rottura è elevato, con un indice di fatalità nel 95% dei casi. Dunque, oltre alle dimensioni, anche il rapido sviluppo di questo aneurisma ci ha portato a considerare di intervenire con urgenza”.
L’intervento è stato eseguito con supporto di circolazione extracorporea e in ipotermia – la temperatura corporea è stata abbassata a 27° – per evitare danni neurologici. Al termine dell’operazione, durata 6 ore, il cuore della paziente era perfettamente funzionante: questo ha poi facilitato il decorso post operatorio, durante cui il cuore è sottoposto ad un grande sforzo per recuperare la piena funzionalità di tutto il corpo.
La signora Maria Luisa è stata trasferita in terapia intensiva e dopo circa 10 giorni dall’intervento è rientrata presso il reparto di degenza ordinaria dove è stata aiutata ad alzarsi e a camminare, recuperando così la propria autonomia. Infine, dopo un mese presso Salus Hospital, la signora Maria Luisa è stata dimessa con trasferimento presso l’Ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti, dove è rimasta per 10 giorni per il periodo riabilitativo. A distanza di poco più di un mese, la signora è già tornata a casa dove ha ripreso la sua quotidianità.
“Quando mi hanno detto che mi sarei dovuta operare ho reagito bene alla notizia perché si trattava della mia salute – racconta la signora Maria Luisa –. Ho ascoltato i medici, mi sono messa nelle loro mani. La settimana dopo l’intervento, quando ero intubata in Terapia Intensiva, è stata la più difficile, perché dovevo stare ferma e non potevo parlare. A parte questa fase, dura ma necessaria, è andato tutto bene. Ringrazio tutti per la gentilezza, dagli operatori sanitari ai primari, dagli infermieri ai medici. Ora sono tornata a casa mia, ricevo le visite dei miei figli e dei miei nipoti; faccio la ginnastica che mi hanno insegnato, se sono stanca dormo… insomma, la vita continua. Mancano un po’ le forze ma pian piano stanno tornando. Oggi sono contenta e spero di godere di buona salute ancora a lungo!”