Quando a ricevere la telefonata di una presunta truffa è un primo cittadino, per il truffatore le cose si potrebbero mettere male. È stato infatti il sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari, a ricevere ieri una chiamata da un numero sospetto: l’interlocutrice ha subito compreso con chi avesse a che fare. Il numero in questione, lo 02 84975 700, proveniente da Milano, secondo il web ha ricevuto anche 118 segnalazioni di truffa, 31 come numero sconosciuto, 21 come pubblicità aggressiva e 8 come terrorismo telefonico.
Il colloquio, reso pubblico dallo stesso primo cittadino sui social, si è così svolto: «La signorina – dice Cesari – mi ha detto: “La stiamo contattando per chiederle se ha visto la nostra offerta che le abbiamo già inviato”. E io ho risposto: “Quale offerta?”. “Luce e gas, quella migliorativa”, ha aggiunto. Io ho commentato quindi: “Sono un pubblico ufficiale, mi spieghi meglio così posso denunciarvi meglio”. E la centralinista ha dunque riattaccato». «Occhio alle truffe telefoniche – avverte Cesari – le segnalazioni in merito in questo periodo sono sempre più frequenti. Molte persone, vigliaccamente, approfittano della situazione in cui la gente, chiusa in casa, è più vulnerabile anche da un punto di vista sociale e psicologico. Assurdità che, tra tutte le cose trattate anche a livello governativo centrale, non vengono minimamente toccate dai decreti e dalle discussioni che si impongono nell’opinione pubblica. Questa è invece una tematica che in un momento così dovrebbe essere all’attenzione di tutte le autorità legiferanti o di chi adotta provvedimenti. In questo momento si sta manifestando un’intensificazione sia del porta a porta (spesso con le stesse modalità di truffa, legate al libero mercato) sia delle truffe telefoniche». E Cesari conclude: «Dite ai vostri cari di riagganciare sempre all’istante e non dire mai un: “Sì”. Capisco non sia facile, ma in qualche modo tali delinquenti “legalizzati” vanno fermati. Per questa ragione l’unica cosa da fare, è riagganciare!».