“Il governo ha imposto alle attività economiche già in difficoltà orari e chiusure prive di senso, dopo averle costrette a fare investimenti importanti per la sicurezza e l’igienizzazione dei locali e a diminuire il numero dei clienti per garantire il distanziamento.
Proseguire su questa strada significa costringere molte di loro a chiudere per sempre senza possibilità di riaprire.
Sono state fatte scelte irragionevoli: se in un ristorante si può pranzare in tutta sicurezza a mezzogiorno, per quale motivo non si può fare lo stesso alla sera?!?
L’obbligo di sottostare a norme prive di senso aumenta lo sconforto e la frustrazione delle persone che si trovano le proprie attività economiche desertificate, mentre intorno a sé vedono mezzi pubblici affollati e l’anarchia dell’immigrazione irregolare, l’unico business che può andare avanti senza stop e senza regolamentazione.
Lo Stato deve tutelare la salute degli iitaliani senza distruggerne le attività economiche. Deve aiutare cittadini e famiglie in difficoltà, non affossarli.
I contenuti del DPCM del 24 ottobre devono essere rivisti anche insieme alle associazioni di categoria per non desertificare il tessuto economico del Paese.
Occorre farlo subito”.
Così Laura Cavandoli, deputata parmigiana della Lega, componente della Commissione Finanze della Camera