L’importanza di un buon business plan per avviare un’impresa

L’importanza di un buon business plan per avviare un’impresa

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La pandemia globale ha avuto, e sta avendo, importanti conseguenze anche dal punto di vista economico. Molte imprese hanno dovuto chiudere i battenti, altre ancora sono state costrette ad adattarsi per rimanere in attività. Le mappe economiche di ogni singolo paese andranno per forza di cose ridisegnate. I tempi di crisi sono anche periodi di opportunità e nuove progetti economici andranno a regime.

Da questo punto di vista rileva il discorso sul business plan. Molti imprenditori in erba, soprattutto in Italia, sottovalutano l’importanza di fare un business plan completo e professionale prima di far partire qualsiasi tipo di spesa e investimento. Vediamo dunque come fare un business plan, perché è importante e che struttura/modello dovrebbe avere.

Il business plan

Il business plan è il documento che sintetizza i tratti salienti di un nuovo progetto economico. Va realizzato in modo sintetico, ma completo e dovrebbe comprendere, come vedremo oltre, gli elementi economici, quelli relativi all’organizzazione aziendale, allo studio del mercato, fino alla strategia lato marketing.

L’importanza di un business plan è duplice:

  • Da un lato conserte di fare mente locale prima di avviare un business, che richiede sempre più o meno cospicui investimenti. Attraverso il business plan si possono cogliere punti di forza e di debolezza di un mercato e definire a livello strategico come entrarci, possibilmente individuando una nicchia rimasta scoperta. Con il business plan inoltre ci si può fare un’idea sulle spese, sugli investimenti e si possono definire scenari di crescita nel medio-lungo periodo.
  • Ma il business plan è fondamentale anche dal punto di vista formale. Che si intende? Si tratta del documento che viene spesso richiesto partecipare a bandi, o richiedere agevolazioni e finanziamenti. Aspetti che possono essere essenziali per dare vita a un nuovo progetto imprenditoriale.

Come deve essere strutturato un business plan

Fermo restando che non esiste uno standard fisso per quanto riguarda la struttura di un business plan professionale, definiamo comunque le macro-aree che dovrebbero sempre essere incluse.

  • Idea di business: si tratta della parte che andrebbe scritta con il taglio più promozionale. L’idea sintetizza i tratti della nuova attività ed è la parte che viene presentata come biglietto da visita a potenziali soci o enti finanziatori. Deve quindi mettere ben in mostra gli elementi potenzialmente migliori del nascente business.
  • Analisi di mercato: lo studio dell’arena dove si vorrebbe entrare è fondamentale. Vanno visti i competitor più forti e individuate eventuali nicchie scoperte dove ci si può posizionare. Entrare in un mercato affollato senza cognizione di causa, può trasdursi in un vero e proprio disastro economico.
  • Descrizione prodotto/servizio: analizzato il mercato di riferimento, la successiva parte di un buon business plan va a descrivere in modo dettagliato il prodotto o servizio che si va a portare a mercato.
  • Organizzazione aziendale: in questa sezione va definita tutta l’infrastruttura dell’azienda. Dunque risorse umane, spesi di gestione, eventuali fornitori, ecc.
  • Piano economico/finanziario: per certi versi rappresenta il cuore di un business plan. Investimenti iniziali, spese dirette e indirette, volumi di produzione, stime di ricavi e di fatturato, sono tutti elementi assolutamente centrali. Per le parti tecniche sarebbe saggio se l’imprenditore si facesse supportare anche da un consulente, magari esperto del settore di riferimento.
  • Piano marketing: si può individuare un mercato scoperto e produrre un prodotto/servizio eccellente, ma si è destinati a fallire se gli utenti target di tale prodotto non ne sanno nulla. Dunque una parte del business plan va dedicata a definire strategie e strumenti di marketing (con un occhio di riguardo al marketing online, oggi imprescindibili per qualsiasi tipo di attività economica).

Un’ultima considerazione in tema business plan. Purtroppo le statistiche in Italia sui nuovi business parlano chiaro: la metà di questi chiude entro un anno dall’apertura, l’80% entro 5 anni. Se il business plan di certo non scongiura le ipotesi di fallimento, rappresenta però un bel modo quanto meno per partire col piede giusto, valutando nella maniera più ampia possibile rischi e opportunità.

 

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