Chi non ricorda la famosa Lotteria Italia, quel concorso a premi che teneva l’Italia intera con il fiato sospeso quando arrivava il fatidico giorno dell’estrazione, il 6 gennaio, in concomitanza con l’Epifania?
Generazioni intere di giocatori hanno tentato al sorte affidandosi anche alla cabala ed a riti scaramantici, come nel caso di veri e propri pellegrinaggi per acquistare il biglietto in punti ritenuti strategici o fortunati. Un esempio era Sala Consilina, in provincia di Salerno, in una area di sosta autostradale.
Riti che qualche volta funzionavano, se è vero che nell’edizione 2018-19 il primo premio da 5 milioni di euro è andato ad un fortunato possessore di un biglietto acquistato proprio a Sala Consilina, sull’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria.
Chi vince ma non ritira il premio
Ma non è sempre così perché talvolta si assiste anche a situazioni diametralmente opposte, ovvero di fortunati giocatori che arrivano a mettere le mani su un tesoro ambito da tutti ma che si dimenticano di ritirarlo.
Dal 2002, secondo una indagine AGIMEG, si sono accumulati oltre 27 milioni di euro in premi non riscossi: nell’edizione 2008-09 tale ‘dimenticanza’ aveva riguardato niente meno che il primo premio da 5 milioni di euro, mai stato ritirato, e che quindi era stato rimesso in palio nell’estrazione successiva.
Si è rischiato di assistere ad un qualcosa di simile recentemente, quando lo scorso 13 Agosto in un bar di Lodi sono stati vinti 209 milioni di euro al Superenalotto con una schedina da 2 euro. Un record che ha visto il fortunato legittimario dei soldi comparire solo dopo quasi due mesi di latitanza facendo pensare ad una folle rinuncia a ritirare il premio.
Che fine fanno i soldi non ritirati?
Ma che fine fanno i soldi non ritirati? A questo punto la domanda diventa più che mai lecita. Un interessante articolo pubblicato su Pathosonline.it riporta quanto accaduto ultimamente e quanto stabilito dalla legge: nelle edizioni 2011-12 e 2015-16, il secondo premio non fu riscosso. Si parlava di valori rispettivamente pari a 2 milioni di euro ciascuno.
In base a quanto previsto dalla legge, questi soldi sono finiti nelle casse dello Stato: la normativa è chiara e fa riferimento a 180 giorni come limite massimo per presentarsi a riscuotere il premio. Se si supera questa finestra temporale si incappa nella perdita di ogni diritto di ritirare il premio e le vincite non reclamate per tempo vanno a finire nelle casse dello Stato.