Un Parma generoso si arrende allo strapotere della Juventus che vince 2-1 grazie ai gol di Mandzukic e Matuidi intervallati dal primo graffio di Gervinho che esce troppo presto palesando il divario tecnico tra le due squadra. Il Parma ha avuto l’opportunità di passare in vantaggio dopo il pari, ma non ha concretizzato e nel secondo tempo la squadra di D’Aversa si è spenta troppo presto lasciando il campo ai bianconeri che legittimano la superiorità e tecnica e tattica.
Trovarsi sotto dopo 110 secondi contro i campioni in carica rischia di abbattere qualunque squadra. A maggior ragione il Parma che però, dopo la carambola del 2’ quando Mandzukic è il più pronto di tutti a metterci il destro che batte Sepe, non crolla e si rifà sotto con convinzione. Costruendo nel giro di dieci minuti due occasioni colossali. Una capita sui piedi di Di Gaudio che dopo uno strappo di Gervinho trova il pallone e la deviazione decisiva di Cuadrado a porta quasi vuota. Inglese catalizza palloni e anche l’attenzione dei centrali bianconeri che lo marcano quasi a vista, neanche fosse CR7, lui lotta e cerca di liberare gli spazi per le infilate di Gervinho a destra e di Di Gaudio a sinistra che parte forte e poi si spegne.
Due occasioni in dieci minuti, dicevamo: l’altra porta la firma di Leo Stulac che stampa sulla traversa una punizione da venticinque metri. Szczesny sembrava esserci, la palla lo aveva scavalcato. La Juve quando attacca fa paura: da destra e sinistra alza i terzini, non due qualunque, Cuadrado e Alex Sandro creando la superiorità numerica e facendo piovere in area palloni per Mario Mandzukic e CR7 che è sempre in cerca del primo gol in Serie A. Ci va vicinissimo a metà del primo tempo, con un colpo di testa che va di poco a lato. Per il resto la partita del portoghese è opaca e non regala lampi. La chiave di volta è la posizione di Bernardeschi che spesso sembra perdere metri e lasciare la profondità a Khedira e Cuadrado sulla destra. L’ex Fiorentina è in palla e nella sua gara da pseudo rifinitore regala verticalizzazioni sensate, come quella che chiama Sepe all’uscita forzata. Dopo un po’ di comprensibile sofferenza, il Parma si scatena in ripartenza e costruisce l’azione del pareggio che arriva grazie al graffio di Gervinho su spizzata di Inglese che accomoda il pallone per l’1-1 sul cross di Gobbi dalla sinistra. Esplode il Tardini che, quasi incredulo, assiste a un’azione di contropiede da manuale gestita da GR27 che regala a Rigoni un pallone da spingere in porta. Il tempo è giusto, l’impatto con il pallone no perché il sinistro forte sbatte su Szczesny che si supera e porta i suoi nello spogliatoio sull’1-1.
Il secondo tempo inizia con una Juventus arrembante e un Parma che forse si schiaccia troppo lasciando il campo agli avversari che non hanno certo bisogno di farsi pregare. Va detto che la superiorità tecnica è lampante e disarma nello stesso tempo anche la qualità che Allegri ha in panchina. Douglas Costa ci mette pochissimo a entrare in partita. Al 55’ rileva Bernardeshi e al 58’ la Juventus va in vantaggio. Palla sulla sinistra, Matuidi chiede a Mandzukic un assist di tacco che gli viene recapitato. Rigoni non lo contrasta e il francese in area infila la palla sul palo di Sepe. Entrano Da Cruz e Deiola per Gervinho, sfiancato e forse anche contrariato e Rigoni stesso. Da Cruz non è incisivo, sembra debba spaccare il mondo ma poi non riesce a concretizzare quasi nulla. La partita sembra saldamente nelle mani dei bianconeri che colpiscono un legno con Douglas Costa, giocatore eccellente. Entra anche Ceravolo per il fumoso Di Gaudio la cui partita sta tutta in un destro fuori di moltissimo. Finisce male ma si chiude a testa altissima contro un avversario di un altro pianeta.