Cinque striscioni nei luoghi individuati per accogliere profughi a Roccabianca e Fidenza: con questa azione, la scorsa notte CasaPound ha protestato contro l’arrivo di nuovi clandestini in tutta la Bassa Parmense.
“I numeri parlano chiaro – spiega Andrea Carrara, esponente del movimento – di questi sedicenti profughi solo una percentuale irrisoria ottiene lo status di rifugiato. Nel frattempo, però, a carico nostro è tutto il sistema dell’accoglienza: un business dietro il quale campano i soliti noti”.
“Parliamo – denuncia – di milioni di euro letteralmente buttati senza alcun progetto, soldi dei cittadini italiani che dovrebbero essere investiti in infrastrutture sempre più allo sbando, in investimenti per sanità, istruzione e stato sociale, mentre sono spesi per mantenere in piedi un sistema che porta solo insicurezza”. Le cronache quotidiane parlano chiaro, continua Carrara: “La situazione di Parma è esemplificativa in tal senso: decine e decine di sedicenti richiedenti asilo protagonisti del degrado in cui versano interi quartieri della città, è questo che vogliamo anche per la Bassa?”.
“Tanto più che – sottolinea – specialmente per i paesi rivieraschi, di fronte alle emergenze di questi ultimi anni, pensiamo ad esempio ai ponti che cadono letteralmente a pezzi, non sembra esservi alcuna soluzione rapida, mentre si trovano immediatamente spazi per ospitare clandestini: una celerità che dimostra come i cittadini italiani siano ormai all’ultimo posto nell’agenda politica”.
Non in quella di CasaPound: “Abbiamo deciso di muoverci – conclude Carrara – dopo aver incontrato i residenti dei comuni interessati, i quali hanno espresso le loro legittime preoccupazione. Gli striscioni saranno solo l’inizio della nostra mobilitazione a difesa del territorio”.