La viabilità di Parma e provincia richiede interventi e prontamente arrivano le interrogazioni sul tavolo del presidente della Regione, Stefano Bonaccini. La pentastellata Giulia Gibertini chiede di rivedere i progetti per il ripristino del ponte tra Colorno e Casalmaggiore, mentre il leghista Fabio Rainieri richiama l’attenzione sulla pericolosità della “Massese”.
Giulia Gibertoni con un’interpellanza chiede alla Giunta regionale di valutare progetti alternativi a quello “dell’incerottamento” per il ponte tra Colorno e Casalmaggiore sul fiume Po, ricordando che esiste una bozza di intervento differente che prevede la “sostituzione dell’impalcato attuale con uno metallico leggero e antisismico” che permetterebbe di lasciare in sede le pile (struttura utilizzata per superare un ostacolo). “Tempistiche e spesa sovrapponibile al mero incerottamento – spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle – ma con una vita utile di ben cinque volte superiore, 50 anni contro i 10“.
Questa soluzione, si legge nell’interpellanza, “sarebbe stata presentata anche ai tecnici della provincia di Parma ma non sarebbe stato lasciato alcun parere in merito“. Per l’incerottamento, al contrario, sarebbero state evidenziate delle “criticità, nella seduta della conferenza di servizi, dalla struttura competente in materia sismica della Regione che avrebbe rilevato una irregolarità formale della documentazione amministrativa e degli elaborati del progetto“. Per questo la consigliera chiede al Governo regionale “se ritenga sufficiente la sicurezza strutturale dal punto di vista antisismico offerta da questo progetto di riqualificazione“. La Gibertoni invita infine anche l’esecutivo regionale a “sollecitare l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) a predisporre, eventualmente, strutture di emergenza, per esempio un ponte di barche, per consentire il transito ai veicoli leggeri nelle fasi di inagibilità del ponte che sono sempre più frequenti“.
Mettere in sicurezza la strada provinciale 665 R “Massese”, unica arteria stradale molto trafficata che collega la pianura e la città di Parma con l’Appennino. E’ quanto chiede il consigliere regionale della Lega nord, Fabio Rainieri, che interroga la Giunta per sapere quando partiranno i lavori di manutenzione nei punti più critici. Dal momento che la strada è teatro di frequenti incidenti, nel 2017 l’Unione montana Appennino Parma Est e la Provincia di Parma avevano presentato un progetto per la messa in sicurezza con un costo stimato di 2.600.000 euro, di cui soli 400.000 euro finanziati dall’ente provinciale (il resto sarebbe stato richiesto alla Regione Emilia-Romagna e allo Stato).
Nel 2018, poi, la Provincia di Parma ha chiesto di statalizzare la strada provinciale in modo da far passare la sua gestione ad Anas. All’esponente del Carroccio, però, non risulta che siano stati effettuati negli ultimi quattro mesi significativi lavori sull’arteria stradale, né per quanto riguarda il traffico veicolare, né per diminuire i pericoli per pedoni e ciclisti. “Il procedimento di statalizzazione di una strada provinciale è complesso e lungo – sottolinea Rainieri – ma la pericolosità complessiva della ‘Massese’ deve essere risolta in tempi molto rapidi con interventi urgenti, anche in considerazione del probabile aumento del volume di traffico che la interesserà in conseguenza di importanti eventi culturali in programma nel parmense“.
Per questo il consigliere della Lega interroga la Giunta per sapere se concorda sulla necessità di far partire i lavori in tempi celeri, senza aspettare la presa in carico da parte di Anas. Chiede inoltre se i finanziamenti siano stati richiesti alla Regione e allo Stato, perché non siano stati concessi e “come intenda intervenire perché siano risolte in tempi rapidi le maggiori criticità di sicurezza di questa arteria stradale“.