Fabio Ceravolo il giorno dopo il deferimento ufficiale del Parma per responsabilità oggettiva e di Emanuele Calaiò per tentato illecito, rompe il silenzio e denuncia tutto il dolore provato in questi lunghi giorni sotto attacco mediatico.
“Nelle ultime due settimane ho visto il mio nome accostato ad una serie di accuse che hanno infangato me, la società di cui faccio parte e tutti i miei compagni – dice senza giri di parole il bomber crociato -. È stata dura non poter spiegare pubblicamente di essere completamente estraneo a quelle accuse, come poi attestato da chi di dovere. È stata dura soprattutto per me stesso, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene e per tutti i tifosi del Parma che erano costretti a leggere titoloni sui giornali senza alcun rispetto per la mia persona o per l’indagine che era in corso. Ho ricevuto insulti di ogni tipo da parte di tifosi di altre squadre, ho dovuto sopportare cattiverie gratuite, mi sono addirittura visto deferito dai media senza condizionali per alcune ore quando in realtà non era vero. L’opinione pubblica mi ha puntato il dito contro quando in realtà sapevo che nè io (com’è stato accertato) nè la mia società o il mio compagno Emanuele Calaiò (e sono sicuro che verrà accertato da chi di dovere) avessimo fatto assolutamente nulla per meritarlo”.
“Sono sempre dell’idea che sia necessario essere a conoscenza dei fatti prima di sbattere sotto ai riflettori qualcuno con accuse come quelle, e per questo, anche se forse è una mera illusione, mi auguro di ricevere delle scuse – conclude Fabio Ceravolo -. Ma quello che mi preme di più è esprimere tutta la mia vicinanza verso il Parma Calcio e verso il mio compagno Emanuele Calaiò: sono sicuro che tutto si risolverà, e verrà dimostrato che questa società e questa tifoseria non possono perdere la Serie A per un pippein o un, scusate il termine, cazzein”.
Anche il sindaco Federico Pizzarotti entra a gamba tesa sulla vicenda: “Il Parma Calcio ha conquistato la serie A sul campo attraverso una scalata dalle serie minori che non ha precedenti nella storia del calcio, grazie a una Società che ha investito tempo, passione, professionalità e qualità su un progetto vincente. Grazie a una intera città che non ha mai smesso di crederci e che ha supportato la propria squadra con altrettanta passione, credendo fermamente in un sogno ritenuto da molti impossibile. Grazie a una squadra che ha dimostrato sul campo, e ripeto sul campo, di meritare la massima serie. I fatti parlano da soli e sono sotto gli occhi di tutta Italia: il Parma ha meritato la serie A partita dopo partita, minuto dopo minuto, sul rettangolo di gioco. Le accuse mosse finora sulla base di quel messaggio WhatsApp che tutti stiamo leggendo in questi giorni, e che rischia di veder sfumare il nostro sogno, sono davvero sconcertanti e incredibili. È davvero difficile da credere che questa situazione sia seria”.
Io sto con la Società, con i tifosi e con la squadra, senza se e senza ma. E sto con il Parma con ancora più convinzione ora che ho avuto modo di leggere sui giornali le accuse e le contestazioni. Mi auguro la vicenda possa chiudersi nel più breve tempo possibile. Forza Parma”