Le indagini sono partite da Traversetolo, dove alcune mamme si sono rivolte ai Carabinieri preoccupate da alcune frequentazioni dei loro figli. Da quel momento, tassello dopo tassello, i militari sono riusciti a sgominare addirittura due organizzazioni criminali di spacciatori di droga. Ma hanno fatto anche una scoperta agghiacciante: a Parma la domanda di droga supera di gran lunga l’offerta disponibile. In poche parole: c’è un numero elevatissimo di tossicodipendenti, di drogati, che costringe i pusher a veri e propri salti mortali per trovare la droga richiesta dai loro clienti.
Le indagini dei Carabinieri guidati dal comandante Giovanni Orlando e coordinata dal pm Paola Dal Monte, proseguite fra gennaio e ottobre 2017, hanno portato a quattro arresti e all’emissione di sei divieti di dimora. Due le organizzazioni sgominate: una italo-magrebina, l’altra nigeriana.
La prima operava nella zona di Traversetolo, dove le mamme si sono insospettite vedendo i figli ancora minori eccessivamente nervosi e sempre alla ricerca di denaro. I Carabinieri hanno fatto il resto: scoperto un cittadino italiano, residente nel reggiano, intento allo spaccio di hashish a giovani e giovanissimi. M.R., 36enne, acquistava la droga da E.A, tunisino di 32, dedito allo spaccio tra Pilotta, giardini di San Paolo e vicinanze Istituto Toschi. Il tunisino, per far fronte alla elevatissima richiesta, era solito rifornirsi in Lombardia, tramite alcuni corrieri, oppure da due pusher marocchini: T.O., 27 anni, ed E.J., 31.
Uno dei due corrieri, per fuggire da un posto di blocco, aveva anche tentato di investire un Carabiniere: in seguito è stato arrestato, denunciato, l’altro. Tra i clienti del tunisino anche B.L., 25 anni, cittadino italiano, che riforniva il mercato colornese.
A finire in manette nel corso dell’operazione sono stati quindi il tunisino B.A., l’italiano B.L., i marocchini T.O. ed E.J. Per M.R., che spacciava ai minori di Traversetolo, soltanto il divieto di dimora nel Parmense.
Ingenti i sequestri di droga effettuati dall’Arma ad aprile e giugno dello scorso anno, quando i militari hanno messo le mani su ben sette chili di hashish. Due i corrieri – un marocchino e un tunisino – finiti in manette. Al telefono gli interessai parlavano delle tette delle ragazze. “Mi piace una ragazza con le tette piccole” indicava una richiesta di droga in ovuli, mentre “mi piace una ragazza con le tette grandi” faceva riferimento a quantità più ingenti.
In una circostanza, per sfuggire a un posto di blocco dei Carabinieri, i corrieri erano stati costretti a lanciare dal finestrino un contenitore con 100 grammi di hashish. Al controllo, quindi, sono risultati puliti. Poi se la sono vantata al telefono, non sapendo di essere intercettati: “Abbiamo fregato quei bastardi”.
Al termine dell0operazione, altri 5 divieti di dimora per altrettanti nigeriani che controllavano lo spaccio di droga tra viale dei Mille e viale Vittoria. In campo una vera e propria organizzazione criminale, con vedette pronte ad avvisare i “compari” nel caso di arrivo delle forze dell’ordine, addetti al contatto con i clienti, persone che provvedevano a consegnare la droga nascosta nelle siepi del parcheggio spartitraffico, ma c’era anche chi si occupava solo di ritirare il denaro. Le cessioni accertate circa 1.500 dosi di cocaina e marijuana da gennaio a ottobre, con un giro d’affari stimato in oltre 70mila euro.