Il gruppo civico Amo Colorno chiama in causa persino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo le violenze registrate all’asilo di Colorno ai danni di bimbi fra i 3 i 5 anni sulle quali indagano Procura e Carabinieri. Oggi il coordinatore del gruppo, Nicola Scillitani, ha incontrato i cittadini per “un caffè” in un bar cittadino per confrontarsi sulla delicata tematica e per definire misure adeguate a prevenire episodi di maltrattamenti ai danni di bambini, anziani e disabili.
Tutto messo nero su bianco in una lettera subito inviata, oltre che all’inquilino del Quirinale, anche ai presidenti della Regione, Stefano Bonaccini, e della Provincia, Filippo Fritelli, ma anche al sindaco di Colorno, Michela Canova.
“L’obiettivo è quello di risvegliare le istutuzioni su un argomento di grande importanza – sottolinea Scillitani -. Sempre più spesso la cronaca nazionale ci racconta di episodi di inaudita violenza nei confronti dei più indifesi. Tutto ciò è inaccettabile. Speriamo che le nostre proposte possano essere messe sul tavolo del nuovo governo e che possano essere sviluppate e messe in atto da chi deve tutelare ogni cittadino“.
Ecco il testo della lettera:
Con la seguente missiva, il gruppo civico AMO COLORNO vuole inviare alla vostra attenzione, una serie di proposte che a parere di moltissimi cittadini Colornesi, potrebbero prevenire gravi episodi di violenza e maltrattamento nei confronti delle persone più deboli e bisognose, quali bambini, anziani e disabili, da parte di chi avrebbe il compito di agevolare il loro inserimento nella società, oppure di rendere meno sofferente la loro vita.
Dopo l’episodio avvenuto in una scuola statale del paese, che ha visto protagoniste di cronaca due maestre che maltrattavano e terrorizzavano bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni; e con il susseguirsi di analoghi episodi anche a carattere nazionale; a seguito di una lunga consultazione, abbiamo ritenuto doveroso, quali cittadini Italiani, impegnarci per proporre delle valide soluzioni.
Nessun istituzione può e deve ritenersi esente dall’impegnarsi a tutelare i più deboli. Di seguito elenchiamo le nostre quattro proposte, con la speranza che nei modi e nelle possibilità di legge, esse possano venire attuate.
LE PROPOSTE:
1) Dotare ogni struttura pubblica e privata che si occupa di minori, anziani e disabili, di videosorveglianza collegata direttamente con le forze dell’ordine. Emettere una legge che obblighi le strutture private a dotarsi di questo prezioso strumento in cambio di importanti incentivi economici.
2) Tutelare il dipendente diligente, al fine di renderlo edotto della nuova legge “whisleblowing” attraverso la partecipazione ad una giornata formativa obbligatoria per legge. Il dipendente deve essere informato che se segnala un illecito da parte di un collega, sul posto di lavoro, non subirà mobbing o ripercussioni di alcun genere. In tal modo eviteremo episodi di omertà.
3) Eseguire costanti ispezioni a sorpresa nelle strutture pubbliche o private, da parte di organi “super partes”, come ad esempio AUSL e personale specializzato.
4) Test psico-attitudinali per insegnanti, educatori e tutti coloro che devono educare ed assistere anziani, bambini e disabili, al fine di garantire costantemente la lucidità dei lavoratori. Nel caso in cui i test psico-attitudinali avessero esiti preoccupanti, si dovrebbe pensare all’allontamento temporaneo e retribuito del soggetto “instabile”, fino al suo completo risanamento.
Le nostre proposte vogliono essere in primis un tentantivo di porre all’attenzione un problema, che sempre più spesso purtroppo si sta verificando, sconvolgendo le vite di sempre più indifesi e delle loro famiglie.
Facciamo appello alle maggiori istituzioni dopo che molti di noi, sono stati direttamente interessati da questi tragici eventi. Ringraziamo anticipatamente per l’attenzione accordataci e rimaniamo a disposizione per qualsiasi altra ulteriore, in merito.
Nicola Scillitani
Coordinatore cittadino
Amo Colorno