La storica Farmacia di San Filippo Neri e l’oratorio di San Tiburzio hanno bisogno di restauri e Asp Ad Personam di Parma chiede aiuto ad imprese e cittadini. Servono molti denari, ma attraverso il progetto Art Bonus del ministero dei Beni culturali è possibile compiere il miracolo. L’iniziativa cade in un anno particolare: nel 2018 Ad Personam festeggia i 430 anni di attività nella sua attuale sede, Palazzo San Tiburzio, nel centro della città, il cui nucleo antico venne acquistato nel 1588, quando Asp si chiamava Congregazione di Carità.
Art Bonus è un portale Internet per donazioni destinate a conservare e promuovere cultura e arte in Italia. Chiunque attraverso questo sito può donare quanto desidera. Il vantaggio è che il 65% delle donazioni si recuperano da risparmi sulle tasse, in forma di credito d’imposta, in tre anni. I lavori previsti nell’antica Farmacia costeranno 25mila euro; quelli nell’Oratorio 50mila euro. Sono queste le somme che l’iniziativa si prefigge di raccogliere.
Il primo progetto riguarda la Farmacia di San Filippo, fondata nel 1652 per produrre medicinali da regalare ai poveri di Parma e allestita nell’attuale forma nel 1789. Dopo essere rimasta chiusa per anni, la Farmacia ha iniziato ad ospitare eventi musicali e mostre del circuito di Parma 360, raccogliendo un immediato grande successo di pubblico. Gli auspicabili interventi conservativi interessano l’atrio della farmacia, affrescato nel 1858. Scopo dei restauri è poter continuare ad utilizzare questo spazio, con sempre maggior continuità.
L’altro progetto interessa l’ex Oratorio di San Tiburzio, gioiellino barocco nel cuore del centro storico: pare che proprio qui sia sorta la chiesa più antica di Parma, poi più volte ricostruita. Oggi l’oratorio è usato per mostre ed incontri. L’obiettivo è avviare la sistemazione della facciata, in particolare delle statue, che vennero collocate nel 1885 e che pagano oltre 130 anni esposizione ad intemperie ed inquinamento.
Sarebbe positivo anche un intervento sulla volta, per eliminare macchie di umidità e restaurare l’affresco dell’Assunzione di Giovanni Gaibazzi, pure questo della seconda metà dell’Ottocento.