Sono 8 i ragazzi degli istituti superiori della provincia di Parma che il prossimo anno scolastico lo trascorreranno all’estero con il programma High School di Wep. I giovani potranno così frequentare una scuola straniera per un trimestre, un semestre, un anno, ospitati da una famiglia del posto per tutta la durata del soggiorno. In questi giorni gli studenti parmensi sono a Caorle, al Villaggio San Francesco, insieme ai futuri exchange students in partenza da tutta la Penisola – circa 1.200 – per tre giorni di Orientation durante i quali potranno entrare in contatto con la cultura del paese dove andranno a vivere. L’obiettivo dell’Orientation Wep è preparare i ragazzi ai prossimi mesi vissuti lontano da casa, fornendo informazioni, conoscenze e curiosità sul paese ospitante.
Un numero, quello degli studenti in età liceale già con la valigia in mano, in continua crescita negli ultimi anni: dal 2009 è già +111%. Dando uno sguardo ai dati, è dal Nord (57%) che proviene più della metà dei giovani viaggiatori, mentre dal Sud e dalle Isole parte l’11% dei ragazzi, con i siciliani che si rivelano gli adolescenti meridionali più propensi a trascorrere un anno all’estero. Al Centro, invece, le regioni che registrano una maggiore mobilità sono Lazio ed Emilia-Romagna. Le città con più partenze sono Roma, Milano e Torino, seguite da Bologna e Verona. Per quanto riguarda le destinazioni, le più gettonate dagli studenti sono Usa (43%), Canada (19%), Australia (14%), seguono poi Nuova Zelanda, Inghilterra e Germania. Le altre mete che spiccano sono Argentina, Sudafrica e Giappone.
“L’Orientation è un momento formativo su cui Wep ha deciso di investire da ormai più di 10 anni, è studiato in ogni minimo dettaglio e ogni anno cerchiamo di migliorare l’evento sotto tutti gli aspetti – spiega Diana Frattini di Wep -. I contenuti sono accuratamente pensati in modo da affrontare insieme ai ragazzi gli elementi caratterizzanti dell’esperienza all’estero che si accingono a vivere: un sistema scolastico diverso, l’inserimento in una nuova famiglia, il rapporto con coetanei appartenenti ad una cultura diversa, lo shock culturale in arrivo e al rientro in Italia, ecc. Sul piano dell’organizzazione la maggiore sfida è il crescente numero di studenti che arrivano da tutta Italia insieme alla gestione di piccoli gruppi di lavoro per mantenere una grande qualità di formazione. Un fattore che arricchisce molto i contenuti trattati dallo staff WEP è costituito dai WEP Buddies, studenti che sono appena rientrati dal programma High School che portano le loro testimonianza, per tutte le destinazioni. Per i ragazzi – conclude Frattini – è un momento importantissimo di condivisione, in cui hanno la possibilità di conoscere studenti da tutta Italia che stanno vivendo le stesse emozioni legate all’imminente partenza e con cui vediamo che creano rapporti molto duraturi nel tempo, anche dopo il rientro e durante i futuri anni di università”.