Focolaio di morbillo tra Parma e Langhirano: 59enne in cura al Maggiore,...

Focolaio di morbillo tra Parma e Langhirano: 59enne in cura al Maggiore, altri 6 contagiati

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Fino a qualche anno fa al massimo se ne parlava tra le mamme dei bambini di una stessa classe, nell’era del tutto medicalizzato la notizia è di quelle che fanno paura: a Parma è arrivato il morbillo. Il caso confermato è quello di un 59enne ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale Maggiore di Parma, mentre sette persone – tutte residenti fra la città e Langhirano – sono sotto osservazione perché presentano i sintomi del virus e si attendono le conferme dagli esami di laboratorio. Ad annunciare la presenza di un possibile focolaio di morbillo, una nota congiunta di Ospedale e Ausl.

Intanto le condizioni del 59enne sono stabili e sta rispondendo bene alle cure. Si sospetta che il focolaio sia stato originato da una persona rientrata a Parma dalla Sicilia il 21 aprile scorso. L’indagine epidemiologica da parte del Servizio Igiene pubblica dell’Ausl è ancora in corso e vi partecipa anche il Servizio di Medicina preventiva e Igiene Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.

A quanti sono entrati in contatto con le persone affette dal morbillo, l’Ausl suggerisce la vaccinazione se non già effettuata. Già una quindicina di persone hanno accolto l’invito.

Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa, causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae), che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Il morbillo si può contrarre una sola volta nella vita, immunità resa possibile anche dal vaccino, obbligatorio nei bambini ai fini della frequenza scolastica.

Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca.

Le complicazioni sono relativamente rare e sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche. Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi. E poi va via da solo.

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