Prende il via da Parma il tour nazionale di Italia in Comune, il nuovo partito dei sindaci. L’appuntamento è per il prossimo 5 maggio alle 10.30 presso lo Starhotels Du Parc di Parma. Lo slogan “La società che sogniamo, la società che vogliamo” è il messaggio alla base del nuovo progetto politico, di cui Federico Pizzarotti è il presidente e Alessio Pascucci il coordinatore nazionale. L’obiettivo è unire tutte le forze civiche e tutte le persone che si riconoscono nella Carta dei Valori del partito, consultabile e scaricabile al sito www.italiaincomune.it.
La tappa parmigiana di Italia in Comune è la prima di una serie di convention regionali che culminerà nell’assemblea nazionale degli iscritti prevista per il prossimo autunno, con l’obiettivo di dare avvio a una campagna di adesione e di iscrizione al nuovo partito. Una marcia a tappe forzate per farsi trovare pronti alle scadenze elettorali del 2019, primo banco di prova concreto per la nuova formazione politica.
“Siamo presenti in tutte le regioni – dice Federico Pizzarotti – Italia in Comune è un partito aperto a tutti, inclusivo e pronto a presentare una propria piattaforma programmatica. Nel 2019 ci saranno le Regionali in Emilia Romagna, come in altre importanti regioni: Italia in Comune vuole esserci e rappresentare le persone che guardano con scarso interesse e poca fiducia ai politici che, finora, non hanno saputo dare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative degli italiani. Noi dalla nostra portiamo risultati concreti, scritti nero su bianco, ottenuti nelle nostre città: portiamo fatti. In Italia c’è una politica che chiacchiera, attende e non agisce mai. Poi c’è una politica che fa sapendo quel che vuole ottenere. Questa politica è la nostra, e vogliamo portarla avanti con tutte le forze civiche e gli italiani che ci stanno“.
Per il coordinatore nazionale di Itc, Alessio Pascucci “negli ultimi dieci anni sono stati tagliati oltre 40 miliardi di euro agli Enti Locali che sono i primi interlocutori dei cittadini, i primi a dover garantire i servizi primari, dall’assistenza sociale alla sanità, fino alla scuola. Una scure insostenibile e ingiustificata che ha messo in ginocchio migliaia di Comuni, un segnale di abbandono insostenibile lanciato da tutti i governi che si sono alternati negli ultimi anni, a dimostrazione di un distacco sempre più incolmabile tra chi governa il Paese e chi invece ogni giorno amministra i territori. Un distacco che noi intendiamo colmare portando le buone pratiche amministrative in Parlamento“.