Il desiderio e l’esigenza di provvedere ai bisogni delle persone più fragili, ossia quelle con disabilità, e delle relative famiglie, ha nel corso dei decenni subito profondi mutamenti.
La sempre più sentita necessità di affrontare il problema delle condizioni economiche in cui andranno a versare i disabili, alla morte dei loro cari che da sempre se ne sono occupati, ha finalmente trovato piena adesione a livello statale con l’approvazione della legge n. 112/2016.
Ebbene, siamo qui in presenza di Marco Zoppi, ideatore del Pool Trust, un nuovo progetto di trust che attua le disposizioni di questo importantissimo provvedimento.
Dunque dott. Zoppi ci aiuti a comprendere meglio i concetti di trust e dopo di noi.
Marco Zoppi, da dove nasce l’idea di dar vita al Pool Trust?
Beh, come dire, l’idea c’è sempre stata nella mia mente.
Il problema è sempre stato legato alla mancata presa di posizione da parte del nostro Stato in termini di disciplina delle forme di aiuto da garantire alle famiglie dei disabili nel Dopo di Noi.
L’esigenza di provvedere all’assistenza dei soggetti portatori di handicap dopo la morte dei loro cari, ha finito con impattare in modo significativo anche sulle risposte di carattere giuridico-organizzativo ed istituzionale. Era ora.
Da queste è derivata l’opportunità di progettare interventi concreti di supporto tra i quali, appunto, il Pool Trust da me ideato”.
In termini organizzativi, come funziona il Pool Trust?
“In primo luogo non si può trascurare la centralità delle fondazioni e delle associazioni in questo progetto. Queste, infatti, grazie alla loro presenza sul territorio a stretto contatto con le famiglie dei disabili,sono senza ombra di dubbio i soggetti più qualificati ad individuare i gruppi di famiglie potenzialmente più sinergiche nei progetti attuativi del Pool Trust.
Questo si basa su una struttura a comparti alla quale fanno capo soggetti partecipanti che demandano la gestione programmatica al Pool Trust sia in maniera individuale che più ampiamente collettiva, allo scopo di soddisfare al meglio i bisogni dei beneficiari condividendo strategie, strumenti, soluzioni e risorse tra i soggettipartecipanti.
Lo scopo principale di questa struttura così articolata risiede nel poter offrire maggiore capacità di reperimento delle risorse, rispetto alle soluzioni tradizionali, con l’obbiettivo univoco di aumentare il grado di sostenibilità del progetto nel tempo”.
Marco Zoppi, cosa cambia di preciso nello scenario dei servizi ai disabili?
“A mio avviso si tratta di un cambiamento di paradigma in linea con le tendenze evolutive nel settore dei servizi alla persona, già contemplati nella legge n. 328/2000 e, in parte, anche nella l. 104/1992.
Gli interventi pubblici e privati susseguitisi nel tempo a favore delle persone con disabilità hanno via via privilegiato progetti e interventimirati a favorire la “deistituzionalizzazione” degli interventi, intesa però non come assenza delle istituzioni, che anzi assumono un ruolo chiave nei progetti attuativi del Dopo di Noi, assumendo però un nuovo volto operativo.
Gli interventi si basano su servizi integrati che, laddove possibile, prevedano partecipazione anche a livello domiciliare e pre-mortem. Le risposte “istituzionali”, grazie all’ideazione del Pool Trust, si caratterizzano per una maggiore flessibilità e per una modalità di assistenza basata e plasmata sulle effettive esigenze, sulle reali patologie, e, quindi, sugli affetti e sulle relazioni della persona destinataria degli interventi. Come si vede, c’è molto di umano nel Pool Trust.
Ho pensato che costruire percorsi di intervento multilivello con la collaborazione tra diverse istituzioni, quindi associazioni e fondazioni, operanti a livello territoriale e locale, sia la strategia più efficace per dare attuazione alla legge sul “Dopo di Noi”. È così, di fatto, è stato”.
A livello economico, come si alimenta il Pool Trust?
Dal punto di vista fiscale, la portata della legge n. 112/2016 può soprattutto apprezzarsi considerando che, per la prima volta nella storia del nostro ordinamento, si pone una regolamentazione di tipo prevalentemente promozionale e assistenziale, in favore delle famiglie deboli nell’ambito del gravoso problema sul “Dopo di Noi”.
Con questa legge il legislatore ha riconosciuto un importante ruolo ad alcuni strumenti di natura patrimoniale e fiscale, in testa ad essi il Trust, ritenendoli meritevoli sul piano sociale anche di agevolazioni fiscali e di finanziamenti che possano garantire un supporto economico.
L’assistenza e la protezione di persone con disabilità gravi, in questa nuova ed inedita prospettiva, cambia radicalmente volta. Ecco, si tratta di una vera rivoluzione su piano sociale”.