Frode in commercio, Consorzio del Prosciutto di Parma: noi parte lesa nell’inchiesta...

Frode in commercio, Consorzio del Prosciutto di Parma: noi parte lesa nell’inchiesta giudiziaria in corso

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In merito al servizio dal titolo “Prosciutto di Parma con maiali danesi”, pubblicato lo scorso 19 aprile dall’Eco di Parma, Stefano Fanti, direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, precisa alcuni termini relativi all’inchiesta in corso.

“In riferimento all’indagine, tuttora in corso, che vede indagati allevamenti e centri di genetica con l’ipotesi di frode in commercio aggravata per l’utilizzo di tipi genetici non ammessi dal Disciplinare dei principali prosciutti Dop italiani, i produttori di Prosciutto di Parma si dichiarano parte lesa e auspicano che si faccia presto chiarezza punendo severamente i colpevoli. Tale vicenda non riguarda in alcun modo aspetti di sicurezza alimentare. Il Consorzio precisa inoltre che nessuna coscia dei maiali provenienti dagli allevamenti coinvolti è diventata né diventerà Prosciutto di Parma ed eventuali cosce in stagionatura sono state facilmente indentificate e, se del caso, distolte dal circuito.

Il provvedimento adottato da ICQRF consiste sostanzialmente in un controllo rinforzato sugli Istituti IPQ e IFCQ nell’ambito di una procedura ministeriale mirata all’implementazione e al rafforzamento del sistema dei controlli in particolare nella fase di allevamento. L’obiettivo finale è quello di dotare gli Istituti di controllo di strumenti moderni per rendere più efficace la prevenzione delle frodi. In tal senso il Consorzio accoglie favorevolmente ogni tipo di misura atta a garantire il pieno rispetto del Disciplinare a tutela dei produttori e dei consumatori”.

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