La consigliera regionale pentastellata Giulia Gibertoni ha presentato una interrogazione sulla presenza di due medici e un tecnico nelle classi della scuola primaria di Borgotaro per approfondire il caso dei malesseri denunciati da bambini e insegnanti a causa dei cattivi odori che arriverebbero dallo stabilimento Laminam.
Chiarezza sulla presenza di medici all’interno della scuola annunciata con dei messaggi whatsapp ai genitori inviati dai vertici dell’istituto scolastico è quanto chiede Gibertoni con una interrogazione presentata alla Giunta Bonaccini e che riguarda la procedura messa in atto dall’Istituto comprensivo di Borgotaro e dall’Ausl per realizzare una serie di approfondimenti dopo i casi di malesseri e disagi denunciati negli ultimi mesi dai bambini che frequentano la scuola primaria e dalle loro insegnanti.
“L’avvio di un controllo così importante e delicato è stato comunicato nel peggiore dei modi e senza le dovute cautele vista la presenza di bambini che da un giorno all’altro hanno visto arrivare dei medici nelle loro classi – spiega Giulia Gibertoni – Se questa è la risposta alla richiesta di rassicurazioni da parte dei genitori, giustamente preoccupati per la salute dei propri bambini, crediamo che non si sia scelta di certo la strada giusta. Non informare preventivamente i genitori di questa iniziativa è stato un errore molto grave, così come molto grave è stato non coinvolgere gli organi preposti per dare massima garanzia a genitori e minori, come per esempio il Garante per i diritti dell’infanzia“.
Giulia Gibertoni chiede quindi alla Giunta di prendere una posizione sul caso e di riferire nel dettaglio l’esito di queste indagini. “Il caso di Borgotaro, così come quello di altre realtà problematiche nel resto della nostra regione, ci pongono davanti all’esigenza di creare un protocollo di azione per la gestione di situazioni del genere – conclude Giulia Gibertoni – ecco perché ci aspettiamo che la Regione prenda una posizione chiara, netta e coinvolga tutti i soggetti che a vario titolo possono concorrere a dare garanzie per i minori“.