Tre ragazze parmigiane tra 19 e 20 anni hanno rischiato grosso la notte scorsa a Bore, intossicate dal monossido di carbonio che si sarebbe sprigionato dalla caldaia. Le giovanissime erano già a letto, quando una di loro – avvertendo mal di testa e grave malessere – ha svegliato l’amica. Anche questa si è accorta così di non stare troppo bene. Intuendo che qualcosa non andava, le due sono quindi andate con una certa difficoltà nel posto in cui si trova la caldaia per spegnerla.
L’ambiente saturo di monossido – un gas tanto più pericoloso perché inodore e quindi impercettebile – ha fatto il resto: una ragazza è svenuta, l’altra ormai in difficoltà avrebbe quindi urlato svegliando la terza che dormiva in un piano superiore. E’ stata quest’ultima a capire cosa stava accadendo e ad aprire le finestre, portando poi fuori le amiche che a quel punto non sarebbero state in piena coscienza.
La casa in cui si è sfiorata la tragedia è un po’ isolata rispetto all’abitato di Bore, quindi per chiedere aiuto la ragazza – anche lei lievemente intossicata – non ha potuto far altro che correre in guardia medica. Soltanto a quel punto la macchina dei soccorsi si è messa in moto, con l’arrivo dei vigili del fuoco di Fidenza per la bonifica della casa e dei mezzi del 118 che hanno poi trasportato le tre ragazze all’ospedale di Vaio, dove sono state sottoposte alle terapie del caso e alla seduta in camera iperbarica.
Le tre ragazze parmigiane non corrono alcun pericolo, le loro condizioni infatti non sono gravi, ma hanno rischiato davvero grosso. A quanto pare le tre ragazze avevano raggiunto la casa di Bore in anticipo rispetto al resto del gruppo di amiche che le avrebbero dovute raggiungere nella giornata di oggi.