Il Meetup Parma 5 StelIe denuncia il caso allarmante di Parma Gestione Entrate, società partecipata del Comune di Parma che si occupa della riscossione di tributi e sanzioni. I cittadini continuano a chiedersi dove siano finiti i soldi sborsati dai contribuenti, riscossi da una società a gestione pubblica e non versati, a quanto pare, al Comune di Parma.
Il 6 aprile scorso il Tribunale di Parma secondo ordinanza ha ritenuto ammissibile e rilevante la querela di falso nei confronti di un’ingiunzione fiscale emessa dalla società partecipata Parma Gestione Entrate, e ha ordinato di sospendere il processo di appello che PGE aveva intentato contro la decisione del Giudice di Pace di annullare le ingiunzioni con firme false, demandando al tribunale collegiale un processo ad hoc, con obbligo di intervento del PM.
Anche il Movimento Nuovi Consumatori ha denunciato da tempo l’attività seriale di notificazione con firme false degli atti di PGE, irregolarità per le quali da marzo 2016 stanno indagando la Procura di Parma, la Guardia di Finanza e la Polizia, con le conseguenti emissioni di avvisi di garanzia per falso, peculato ed usura per gli ex vertici della società, che si sono poi tutti dimessi. Il Comune di Parma finora ha sempre assolutamente difeso l’operato di PGE e del suo presidente Enrico Tosi.
Sembra che Parma Gestione Entrate, per non fare scadere le multe (per legge da notificare entro 90 giorni), avesse adottato un “originale” modus operandi e non notificasse tutte le sanzioni presso l’abitazione dei cittadini, ma direttamente alla Casa Comunale. I cittadini, pertanto, non si ritrovavano a casa nessun cartellino di notifica, semplicemente perché il messo non si era presentato. La consuetudine della scorrettezza coinvolgerebbe migliaia e migliaia di parmigiani.
Mentre il sindaco di Parma non ha perso mai occasione per fare spocchiosa ironia sulla competenza del M5S nazionale, in verità sembra che non sia riuscito nemmeno a controllare l’amministrazione di PGE, partecipata che dipende dal comune che lui amministra.
Il MoVimento 5 Stelle è stato da sempre contrario ad ogni forma di riscossione effettuata attraverso S.p.A come Equitalia, o come PGE (40% privata), il cui unico scopo è stato ricavare profitto dallo sfruttamento finanziario di cittadini e imprese. Il modus operandi di PGE è per certi aspetti peggiore di quello di Equitalia, perché ha applicato per anni un aggio del 17% – superiore a quello stabilito dalla legge – senza l’autorizzazione a riscuotere.
Parma 5 Stelle ha spesso invitato il Comune a gettare alle ortiche PGE, in linea con il programma elettorale del M5S locale e nazionale, e con le indicazioni sull’eccessivo numero di società partecipate comunali. Lo stesso ex Commissario Straordinario Ciclosi consigliava, nella sua relazione conclusiva nel 2012, la neonata amministrazione Pizzarotti di regolarizzare la posizione di PGE.
Nell’Ottobre 2016 l’allora portavoce del M5S Maria Edera Spadoni, attualmente vicepresidente della Camera dei deputati, aveva presentato un’interrogazione proprio alla Camera sul caso PGE, sottolineando come le denunce sulle lampanti assurdità nella procedura delle notifiche delle sanzioni erano nel limbo, in attesa di “una spiegazione chiara e definita”.
Arrivati a questo punto i casi di notifiche patacca potrebbero essere diverse migliaia – basti pensare alle 250 fatte pervenire in 2 ore! – e ammontare a milioni di euro di sanzioni che necessitano di controllo e approfondimento. A due anni dall’avvio delle indagini e ad un anno e mezzo dall’interrogazione di Spadoni stiamo ancora aspettando la risoluzione del caso, e abbiamo constatato con rammarico che le smemoratezze dell’amministrazione sul caso non sono certo d’aiuto nella ricerca della verità.
Meetup Parma 5 StelIe