Lui, 33 anni, badante, romeno. Premuroso, affettuoso, affidabile. Lei, 84 anni, sola, solissima.
Bisognosa di tutto, e convinta che quel giovane, così bravo a prendersi cura di una vicina di casa, potesse esserlo anche con lei, coi parenti lontani e tante quotidianità da sistemare.
E lui, così zelante e attento da meritarsi, a metà 2014, la firma sul conto dell’anziana, e l’apertura di un altro, cointestato. Una storia finita mercoledì in Tribunale.
Perchè già la banca si era insospettita, quando l’anziana aveva firmato la delega al giovane, allertando i servizi sociali, ma in un anno la situazione e’ precipitata: soldi spostati a destra e manca, pagamenti personali, 14mila euro in tutto, bollette e tasse dell’anziana lasciati insoluti.
Così e’ scattata la denuncia, mercoledì, la condanna a un anno e nove mesi per circonvenzione d’incapace. La pena, sospesa solo se il romeno rifonderà all’anziana 3mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva.
