Una storia lunga una vita, dieci anni di convivenza, un matrimonio, una casa metà poi la denuncia: “Mio marito mi aveva picchiato”. Ma l’accusa non regge. E, una delle poche volte che accade, l’uomo viene assolto.
Lui, lei, convivenza, figlio. Poi i soldi di una vita investiti nella capanna per ospitare i due cuori: una casa acquistata a metà.
Ma la capanna, piano piano, diventa stretta: la coppia ospita un amico, secondo l’uomo “amico troppo stretto della donna”, l’uomo, secondo la donna, “faceva uso di droghe, ma non so cosa e come”.
Così le liti diventano frequenti, lei va in ospedale nel 2016 per un trauma alla schiena. “Mi sono fatta male spostando un mobile” – dice. Ma nel 2017 ritratta: mi ha picchiato. Il caso arriva in Tribunale, i testimoni, i vicini di casa e l’amico ospitato, parlano di liti, grida, ma mai di violenze.
“Il fatto non sussiste” dice il giudice alla donna che come rimborso voleva la mezza parte dell’alloggio ancora di proprietà dell’uomo. Che esce indenne.