PARMA – FOGGIA 3-1 (pt 0-1)
Marcatori: 24′ Mazzeo, 73′ Calaiò, 81′ Siligardi, 89′ Ceravolo
Parma (4-3-3): Frattali; Gazzola, Di Cesare, Lucarelli (79′ Anastasio), Gagliolo; Dezi, Vacca (64′ Baraye), Scavone; Siligardi, Ceravolo, Di Gaudio (46′ Calaiò). A disposizione: Nardi, Dini, Mazzocchi, Frediani, Barillà, Sierralta. All. D’Aversa
Foggia (3-5-2): Guarna; Tonucci, Camporese, Loiacono; Gerbo (87′ Floriano), Agnelli, Greco, Deli (70′ Duhamel), Kragl; Nicastro (56′ Martinelli), Mazzeo. A disposizione: Noppert, Figliomeni, Fedato, Beretta, Rubin, Agazzi, Ramé, Scaglia, Calabresi. All. D’Aversa
Arbitro: Niccolò Baroni di Firenze
Assistenti: Edoardo Raspollini di Livorno e Giuseppe Opromolla di Salerno; quarto uomo Francesco Guccini di Albano Laziale
Note: al 14′ espulso Loiacono (fallo da ultimo uomo); ammoniti: 39′ Gazzola, 44′ Tonucci, 74′ Baraye, 82′ Siligardi
Non bastano un uomo in più per quasi tutta la partita e la rivoluzione in attacco decisa da mister Roberto D’Aversa per evitare contraccolpi alle coronarie dei tifosi crociati. Quando il Parma prende gol quasi sempre perde la sfida, incapace di ribaltare le situazioni. Ma non questa volta. L’attacco crociato si sblocca nel finale con Calaiò, Siligardi e Ceravolo e ne rifila 3 a un Foggia che – a dire il vero – non avrebbe meritato la sconfitta con queste proporzioni.
Il Foggia gioca nonostante l’uomo in meno in campo, trascinato dall’uomo in più sugli spalti dove oltre 4.000 tifosi pugliesi hanno dato vita a un continuo carosello per i ragazzi in maglia rossonera. Gli uomini di Stroppa passano in vantaggio, sfiorano il raddoppio, recriminano per un penalty… Forse i pugliesi pagano la scelta di difendere il risultato già dopo pochi minuti della ripresa, dopo aver dominato la prima frazione di gioco. Il Parma, invece, dopo aver gettato alle ortiche un tempo e cincischiato nei primi minuti della ripresa, ne approfitta in pieno capitalizzando al massimo le occasioni capitate.
Al Tardini la gara comincia con ritmi intensi e rapidi ribaltamenti di fronte. Tanto che al 1′ Guarna è costretto a mettere sopra la traversa una botta di Di Gaudio ben servito da Ceravolo, mentre al 3′ è Mazzeo a costringere Frattali a parare a terra. Al 5′ Gagliolo batte forte, ma centrale: Guarna blocca a terra. Al 14′ l’episodio che dovrebbe dare la svolta alla partita: Frattali rinvia lungo, la palla arriva a Ceravolo in posizione pericolosa ma Loiacono – ultimo baluardo prima di Guarna – lo stende e costringe Baroni a tirare fuori il cartellino rosso. Foggia in 10 dopo neppure un quarto d’ora. Al 17′ lo stesso Ceravolo colpisce al volo su corner di Siligardi, ma la sfera finisce fuori di poco.
Il Parma si esaurisce qui e il Foggia – senza timori reverenziali, né particolari sofferenze per l’uomo in meno – tende a conquistare metri. E al 24′ passa addirittura in vantaggio, gelando la curva vestita di gialloblu: su calcio di punizione battuto appena fuori area, Kragl centra la base del palo, Frattali non riesce ad agguantarla e Mazzeo prende il tempo a Lucarelli, colpendo a porta vuota. I pugliesi legittimano poi il vantaggio al 30′, quando Nicastro viene vistosamente trattenuto in area ma l’arbitro Baroni lascia correre senza concedere il penalty. L’unica occasione per il Parma – smarrito e confuso – capita a Dezi che di testa sfiora la traversa, dopo aver intercettato un bel cross dalla sinistra di un Gagliolo che continua a macinare metri sulla fascia. Nel finale di tempo, il Foggia potrebbe raddoppiare con Kragl, ancora su punizione, ma la sua gran botta centra la traversa con Frattali ormai battuto.
Nella ripresa, D’Aversa manda in campo Calaiò per Di Gaudio. Il Parma cerca di scuotersi, ma per impegnare la retroguardia foggiana bisogna attendere il 51′, quando Scavone di testa colpisce debolmente su corner di Vacca e Guarna non ha difficoltà a bloccare; 1′ dopo gran destro di Ceravolo dal limite, con palla poco sopra la traversa. Stroppa decide di cambiare modulo per coprirsi di più e manda in campo Martinelli al posto di un Nicastro non particolarmente ispirato.
Il Parma continua a spingere e al 59′ protesta per una presunta trattenuta in area su Scavone, ma l’arbitro Baroni – come già al 30′ a parti invertite – lascia correre. Al 64′ anche D’Aversa rivoluziona il modulo con Baraye al posto di un Vacca – ex di turno – mai particolarmente incisivo, passando così a un 4-2-4 a trazione anteriore. Soluzione più volte adottata quando in svantaggio, ma stavolta il tecnico crociato preferisce puntare sulla rapidità di Baraye. Il Foggia prova ad alleggerire la pressione alzando un po’ il baricentro, ma è proprio il nuovo entrato a farsi vedere al 65′ con un colpo di testa alto in corsa su cross di Gazzola, finalmente comparso sul fronte offensivo.
E il difensore ci prende gusto, tanto che al 73′ innesca Ceravolo scattato sul filo del fuorigioco – ma le proteste sulla sua posizione si sono davvero sprecate, con mini rissa terminata con un giallo a Baraye – con l’attaccante che converge in area mentre il pallone raggiunge il neo entrato Calaiò, al quale basta una girata di sinistro per infilare la porta pugliese. E’ il pareggio.
Ma il Parma adesso ci crede mentre il Foggia con il nuovo modulo voluto da Stroppa non riesce più ad aggredire. All’80’ i crociati rischiano di passare con Ceravolo, che approfitta di un’uscita errata di Guarna ma il pallone finisce sul corpo di Camporese e i pugliesi si salvano. L’appuntamento con il gol però è soltanto rimandato: all’81’ Baraye, servito da Calaiò, lascia partire un bel diagonale, respinto da Guarna proprio dove c’è Siligardi che colpisce a botta sicura. Il Parma completa la rimonta ed è in vantaggio. Sugli spalti del Tardini tornano i sorrisi, ma nessuno si aspetta addirittura il sigillo finale. Che arriva all’89’ al termine di un’azione di contropiede, con Calaiò che serve Dezi il quale, solo davanti al portiere, si fa respingere il tiro, ma sulla ribattuta arriva Ceravolo che mette dentro. Finisce 3 a 1 – proprio come nel 1995, l’ultima sfida ufficiale al Tardini tra le due squadre – ma questa volta il Parma deve ringraziare proprio la sua buona stella.