Polizia alla scuola Puccini contro le “trappole” e i rischi in Internet

Polizia alla scuola Puccini contro le “trappole” e i rischi in Internet

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La Polizia entra in classe alle medie per mettere in guardia i ragazzi dai pericoli, spesso subdoli, che si nascondono in internet. Il commissario capo Federico Mastorci e l’assistente capo Diego Margari, dopo la Scuola elementare Bottego, hanno incontrato anche i ragazzi delle classi seconde medie dell’Istituto Puccini. Il personale della Questura di Parma, ha fornito gli elementi principali per far sì che i giovani adolescenti, definiti da molti come “nativi digitali”, meglio comprendano i rischi e le conseguenze collegate all’uso distorto dei nuovi media digitali e alla rete, troppo spesso sconosciute.

Il tutto non prima di aver dato alcuni input sul ruolo della Scuola, in quanto Istituzione del nostro paese e alla funzione degli insegnanti, quali riferimento per eventuali episodi spiacevoli connessi e non all’uso delle nuove tecnologie. Alle classi incontrate è stato proiettato un filmato, che ha permesso di riflettere sulle conseguenze negative di cui si può essere vittima a seguito dello scorretto uso dei social media e dei social network.

In primo luogo si è affrontata la tematica della riservatezza dei dati e della semplicità con cui questi possono essere carpiti da terzi malintenzionati e, pertanto, della necessità di dover, non solo conoscere le regole sulla privacy del social su cui sto navigando, ma anche di riflettere seriamente sulle conseguenze della condivisione di dati sensibili. Si è parlato inoltre dell’anonimato, e del fatto che le forze dell’ordine possono risalire all’autore di una condotta criminosa, anche se commessa attraverso un mezzo telematico, ancorché si possa aver usato un nickname falso o false immagini.

Sono state approfondite anche le conseguenze delle proprie condotte sotto il profilo legale, che possono arrivare ad integrare dei reati, quali la diffamazione, l’accesso abusivo, l’illecito trattamento di dati personali, l’istigazione al suicidio e la sostituzione di persona. È stato ricordato, inoltre, che si può essere vittime di diversi episodi penalmente punibili, quali l’adescamento di minori, la pornografia minorile ed altro ancora; tutti reati perpetrati attraverso la rete, con l’uso di smartphone e pc e rispetto ai quali le nostre difese possono essere più deboli mentre quelle del criminali molto più forti.

Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato  hanno messo in guardia i giovanissimi anche sui  giochi online: scegliere sempre il “clan” di compagni e amici che si conoscono per non incorrere nella “trappola” di malintenzionati.

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