Consorzio Salame Felino Igp, crescono produzione e fatturato. Ferrari: “Ancora ampi margini...

Consorzio Salame Felino Igp, crescono produzione e fatturato. Ferrari: “Ancora ampi margini all’estero”

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Il Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp ha chiuso il 2017 con la produzione in crescita del 2%, con un volume di 5,1 milioni di kg di carne lavorata. «Tutti tagli particolarmente pregiati, che non hanno subito alcun processo di congelamento prima della lavorazione e che provengono da maiali accuratamente selezionati», afferma il presidente Carletto Ferrari. Anche nel 2017 la GDO si è confermata il principale canale di commercializzazione del Salame Felino Igp con il 65% della produzione. Il dettaglio tradizionale incide per circa il 25% del prodotto etichettato. Il preferito è il Salame Felino Igp intero con circa il 66%. In crescita è il segmento del pre-affettato, che nel 2017 ha raggiunto il 20% della produzione.

Il Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp raggruppa 14 produttori e garantisce lavoro – indotto compreso – a oltre 500 persone in provincia di Parma. Al consumo, il fatturato generato dal Salame Felino Igp nel 2017 è stato di 72 milioni di euro: la crescita a valore è in linea con quella dei volumi di produzione (+2% circa rispetto al 2016).

L’export del Salame Felino Igp è pari al 20% del turnover complessivo. Italia a parte, è l’UE a importare i maggiori quantitativi di prodotto: i mercati principali coincidono con i primi Paesi di destinazione dell’export alimentare parmense, quindi Francia, Germania e Regno Unito. Se si considera l’area extra UE i maggiori estimatori del Salame Felino Igp sono Svizzera e Russia.

«Il Salame Felino IGP è un prodotto di alta gamma, ancora artigianale e per questo caratterizzato da prezzi al consumo più elevati rispetto ad altri salami – commenta il presidente Carletto Ferrari -. L’ottenimento del riconoscimento IGP, nel 2013, è stato importante perché ha permesso al Consorzio di proteggere il Salame Felino dalle imitazioni, italiane ed estere: si è avviato un circuito virtuoso che ha permesso al comparto di svilupparsi. Il nostro rimane ancora un prodotto di nicchia: in Italia, i margini di crescita sono ampi. Dovremo essere bravi a potenziare la rete commerciale dialogando con il mondo della distribuzione. All’estero, invece, dobbiamo impegnarci a favorire la diffusione della cultura di prodotto, investendo in termini di immagine e promozione. Un dossier che abbiamo aperto sul tavolo è quello relativo agli Stati Uniti: per via di una normativa sanitaria estremamente severa e rigida in materia di importazioni alimentari, questo mercato è ancora precluso al Salame Felino IGP».

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