Omicidio di San Leonardo: Solomon ha infierito sui corpi. Chiuse le indagini,...

Omicidio di San Leonardo: Solomon ha infierito sui corpi. Chiuse le indagini, il 21enne rinviato a giudizio

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Ventisei colpi alla madre, diciotto alla sorellina. Questa la sequenza terribile di colpi con la quale Solomon Nyantakyi ha freddato la mamma Patience prima, la sorellina Maddy, poi.

Ma per quella notte degli orrori, al sesto piano di un palazzo popolare in Via San Leonardo, potrebbe non pagare mai: rinchiuso da mesi nella Rems di Mezzani (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), dopo essere stato ritenuto completamente incapace di intendere e volere,  se giudicato socialmente non più pericoloso, Solomon potrebbe tornare in libertà.

Nei giorni scorsi il PM titolare dell’inchiesta, Paola Dal Monte, ha chiuso le indagini, e al 21enne ex talento del Parma Calcio verrà presto notificato il rinvio a giudizio.

Ma per lui, arrestato a Milano la mattina dopo la mattanza, detenuto prima a San Vittore, poi a Parma, poi a Piacenza in un carcere specifico per detenuti con turbe mentali e di nuovo in Via Burla, quando la consulenza psichiatrica ha stabilito la completa incapacità di intendere e volere oltre alla pericolosità sociale, si sono spalancate le porte della Rems di Mezzani, struttura che ha preso il posto degli ospedali giudiziari.

Ora, servirà un’ulteriore perizia: se considerato “guarito” Solomon tornerà libero, riaffidato al padre Fred, che in quel giorno terribile di luglio ha perso la moglie e la figlioletta, ma non ha mai abbondonato il figlio. “Da quando è fallito il Parma non ha più trovato una squadra che gli piacesse” – lo difende Fred, conscio che quella promessa sportiva che ambiva ad essere l’erede di Cuadraro si stava sprecando tra droghe e brutte compagnie.

Quel giorno Patience deve averlo rimbrottato, e lui non ha retto. La sorellina era solo li, nel posto sbagliato: massacrata a coltellate anche dopo la morte, come la madre, a lei il fratello ha anche cercato di tagliare una gamba con una mannaia. Poi, la fuga folle verso Milano, cercando di lasciarsi dietro chissà quale spettro.

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