Trafficante internazionale di droga evade dal Maggiore: deve scontare 22 anni

Trafficante internazionale di droga evade dal Maggiore: deve scontare 22 anni

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Era stato arrestato nell’Agosto 2016 dopo 11 anni di latitanza, condannato a 22 per traffico internazionale di droga.

Dopo una breve detenzione a Saronno, il trasferimento a Parma, dove lo scorso ottobre aveva ottenuto la detenzione domiciliare all’Ospedale Maggiore.

Ma da lì, reparto di ortopedia, nei giorni scorsi, si e’ dato alla macchia: se ne e’ accorta la polizia nel corso di un controllo.

Difficile immaginare i suoi movimenti: lui, abituato a essere un fantasma, a Parma non parrebbe avere contatti o amicizie.

Prevedibile sia fuggito verso la Lombardia poi fuori dall’Italia.

L’arresto, il 30 Agosto 2016 – Dopo 11 anni di latitanza i carabinieri di Milano hanno arrestato Nimon Zogaj, un albanese di 48 anni che deve scontare 22 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti.

I militari della sezione Catturandi del comando provinciale lo hanno individuato al confine tra il Montenegro e il Kosovo dove si era nascosto ormai sicuro di essere stato dimenticato.

I reati contestati nel mandato di cattura internazionale emesso dal gip di Milano, infatti, si riferiscono al 1997-1998, anni in cui Zogaj era un punto di riferimento per il traffico di droga in Lombardia.

Quando capì che la situazione era diventata pericolosa scappò in Svizzera da cui però fu estradato nel 2005. Dopo un mese di carcere in Italia venne rimesso in libertà

in attesa di giudizio e da allora era sparito. I carabinieri hanno lavorato con un’indagine “da strada”, senza poter servirsi di mezzi di intercettazione a causa della totale mancanza di riferimenti di Zogaj.

Hanno quindi dovuto seguire la comunità albanese tra piazzale Loreto, via Padova, corso Como, e ricostruire un pezzo alla volta il quadro fino ad arrivare al confine tra Kosovo e Montenegro.

1 COMMENTO

  1. Anche oggi le prime due notizie che apprendiamo dalla Stampa locale riguardano la Sicurezza della città e non sono per nulla tranquillizzanti.

    Un cittadino senegalese con precedenti penali, già espulso e che da tempo non dovrebbe essere nel nostro Paese, se ne va tranquillamente in Questura a richiedere il passaporto. Al rifiuto, aggredisce gli agenti.

    Un boss della droga albanese evade dagli arresti domiciliari all’Ospedale maggiore. Le forze dell’Ordine se ne accorgono durante un controllo di routine.
    Avete letto bene: ” boss”, “domiciliari” e “controllo di routine”!

    Io non vorrei nemmeno commentare queste due notizie, perché so in che condizioni sono costrette a lavorare le nostre Forze dell’Ordine: sotto organico, poco pagati, senza mezzi, costretti a vedere costantemente rimessi in libertà i delinquenti che arrestano.

    Da Parlamentare della Repubblica mi aspetto però che chi in città minimizza sulla questione Sicurezza o chi da Roma è venuto qui a raccontarci che è tutto a posto, cambi registro.

    Da parmigiana invece mi aspetto che tutti i controlli antidroga e anti delinquenza che ho visto ogni giorno per tutta la campagna elettorale, continuino anche dopo.

    Laura Cavandoli (Lega)
    Parlamentare eletta
    nel Collegio Uninominale Parma e Bassa

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