Sfrecciava a più di 40 chilometri orari con un piccolo scooter elettrico e, dai controlli effettuati successivamente dagli agenti della Polizia dell’Unione Pedemontana Parmense, senza targa né assicurazione. Bloccato a Collecchio, oltre alla confisca del ciclomotore il conducente dovrà pagare una multa di 549 euro. Il mini-centauro di origini nepalesi poco più che trentenne, fermato nei giorni scorsi in piazza Avanzini a Collecchio, si è difeso affermando che il negoziante gli aveva venduto il mezzo spacciandolo per una semplice “bicicletta elettrica”. Peccato però che quella bici “truccata” avesse sul manubrio un acceleratore in grado di farle superare i 40 chilometri orari. Caratteristiche tali da trasformarla in un ciclomotore “ibrido” che gli agenti hanno immediatamente sequestrato, elevando all’uomo una sanzione da 549 euro che la Prefettura potrebbe rendere ancora più salata.
Ma il problema è che non si tratta di un caso isolato. La circolazione di queste bici-scooter è in aumento, e spesso ad acquistarle sono gli extracomunitari che, rassicurati da venditori di aziende senza scrupoli e non conoscendo le differenze che passano tra un velocipede elettrico e un ciclomotore, oltre a mettere a repentaglio la propria e l’altrui sicurezza circolando senza patente e senza assicurazione, rischiano, come in questo caso, il sequestro e una pesante sanzione. Mezzi “illegali”, quindi, verso i quali la Polizia Pedemontana ha deciso di assestare un giro di vite.
L’articolo 50 del Codice della Strada stabilisce infatti che per essere classificata come velocipede, una bicicletta elettrica deve essere a “pedalata assistita”, avere cioè un motore elettrico ausiliario, di potenza massima pari 0,25 kw, che entra in azione soltanto quando viene rilevato il movimento dei pedali, la cui alimentazione si riduce progressivamente fino ad interrompersi quando il veicolo raggiunge i 25 km orari o quando il ciclista smette di pedalare. Diversamente il veicolo dotato di un motore che può essere azionato per mezzo di un acceleratore indipendentemente dal fatto che il conducente stia o meno pedalando, deve essere considerato a tutti gli effetti un ciclomotore da immatricolare e assicurare. Al conducente, poi, spetta naturalmente l’obbligo di indossare il casco e di avere, come minimo, la patente di guida AM.