Fare dell’Appennino una “zona franca” per dare un futuro all’imprenditorialità in montagna. Ma anche sostenere i progetti che uniscono l’agricoltura con la cura del territorio e promuovere una vera “economia del bosco”, per rendere il legname e gli altri prodotti delle nostre valli vero motore di crescita verde. Questa la ricetta per la montagna presentata da Paola Gazzolo, candidata del Partito Democratico per il collegio uninominale che comprende il territorio di Fidenza, Salsomaggiore, l’area Pedemontana e la montagna parmense.
Nei giorni scorsi, è stata impegnata in un tour elettorale della Val Parma e della Val Taro durante il quale ha svolto anche sopralluoghi ad alcuni cantieri per i quali, da assessore regionale, ha stanziato i necessari finanziamenti: a Sauna di Corniglio (700 mila euro), dove partirà un nuovo stralcio di lavori per 500 mila euro insieme a opere da 700 mila euro in località Costa Venturina, per preservare la viabilità provinciale. A Boschetto e Pietta di Tizzano la Gazzolo ha visitato i due cantieri in conclusione (1,2 milioni di euro). Entro l’estate partirà il consolidamento di Capriglio (1,2 milioni), a cui si aggiungerà quello del capoluogo comunale.
“In Parlamento condurrò la battaglia per de-tassare le attività economiche in Appennino: la leva fiscale è fondamentale, non si possono usare pesi uguali per situazioni diverse. Le risorse investite sul territorio sono importanti, ma da sole non bastano: serve frenare lo spopolamento sostenendo chi decide di costruire progetti di vita e di impresa in montagna“, afferma Gazzolo. A questo, la candidata del centrosinistra intende unire il supporto alle attività agricole che si impegnano nella manutenzione del territorio. “In questi ambito si potrà operare sfruttando tutte le possibilità aperte dalla maggiore autonomia che il prossimo Parlamento dovrà concedere all’Emilia-Romagna, come già conconcordato con il Governo sulla richiesta della nostra Regione: occorrerà costruire un nuovo patto tra i livelli istituzionali della Repubblica fondato su un binomio inscindibile: vera autonomia in cambio di vera responsabilità. E il rilancio della montagna, con misure fiscali ad hoc e di sostegno all’impresa, sarà uno dei veri banchi prova con cui siamo pronte a misurarci“.
Delle due l’una: o la candidata (nonchè assessore regionale) del Pd Paola Gazzolo ha avuto un vuoto di memoria o non ha la benchè minima stima dei cittadini di cui si appresta a chiedere il voto. La sig.ra Gazzolo, infatti, ha proposto di istituire una zona franca montana. Fin qui bene. Ma c’è un problema: solo pochi mesi fa il partito della Gazzolo, cioè il Pd, ha bocciato in Regione la proposta di Forza Italia di istituire zone franche montane. La signora quanto meno dovrebbe spiegarci perchè lei e il suo partito non hanno voluto che si istituissero zone franche montane. Personalmente, come ero d’accordo alcuni mesi fa con l’istituzione di zone franche montane per creare una fiscalità vantaggiosa per i territori montani, lo sono anche ora e, se sarò eletta, mi adopererò perchè questa proposta diventi realtà. Con questa uscita della Gazzolo (componente della giunta regionale che ha deciso la chiusura dei punti nascite delle nostre montagne), abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione della scarsa (o nulla) considerazione che il PD ha della montagna e della sua gente, di cui si ricordano solo in campagna elettorale per poi sparire per altri 5 anni.
Francesca Gambarini
Candidata alla Camera per Forza Italia
Collegio di Piacenza Parma Guastalla