La sentenza della Commissione Tributaria che ha respinto la pretesa di 150.000 euro di Parma Gestione Entrate nei confronti di una società parmigiana riapre una questione che va oltre PGE e la causa in sé perché porta l’attenzione su un problema molto diffuso nel nostro Paese.
Nella sentenza si sostiene infatti che Parma Gestione Entrate – pare rappresentata da un avvocato esterno nonostante l’obbligo per legge di risparmiare avvalendosi di personale interno – abbia sommato una serie di imposte diverse senza chiarirne però motivazione, calcolo e valore degli importi e della relativa Iva mettendo il cittadino in difficoltà nel capire per cosa avrebbe dovuto pagare e, conseguentemente, per difendersi.
Trovo che la cosa sia molto grave perché ogni atto della Pubblica Amministrazione nei confronti dei cittadini dovrebbe essere chiaro e trasparente, per rispetto e perché il cittadino dovrebbe essere sempre messo nelle condizioni di comprendere e nel caso difendersi nel migliore dei modi.
Invece non è così: oggi i cittadini hanno purtroppo ancora a che fare con burocrazie invincibili, documenti incomprensibili, situazioni inestricabili. Le istituzioni troppo spesso dimenticano di essere al servizio dei cittadini e li trattano come dei sudditi da spremere.
Se questo Paese vuole essere vitale e competitivo ha bisogno di un’alleanza Stato-Cittadini all’insegna del rispetto e della collaborazione.
Per questo con la Lega al Governo dopo il 4 marzo ci saranno meno burocrazia, la Pace fiscale con la rottamazione delle cartelle Equitalia, la fine dell’incubo degli studi di settore e l’onere della prova a carico dello Stato e infine la responsabilità dell’Agenzia delle Entrate in caso di contenziosi palesemente infondati.
Laura Cavandoli
Candidata alla Camera dei Deputati
Collegio Uninominale Parma e Bassa