Un investimento di quasi 22 milioni di euro da parte di quattro aziende del settore carni, nelle province di Parma e Modena, con 7,6 milioni di contributo pubblico per riorganizzare e potenziare le strutture produttive e aumentare l’occupazione. È quanto previsto dall’Accordo che il Ministero dello Sviluppo economico attiverà con le imprese Alcar Uno Spadi Castelnuovo Rangone (Mo), Globalcarni Spa di Spilamberto (Mo), Prosciuttificio il Conte Srl di Neviano Arduini (Pr) e Certosa Salumi Spadi Collecchio (Pr) e su cui la Regione Emilia-Romagna è chiamata a dare un contributo di oltre 1 milione di euro, che sarà erogato solo alla preventiva verifica della corretta applicazione dei contratti sia per quanto riguarda il personale diretto che per il personale indiretto.
Gli investimenti delle imprese sono volti a migliorare la competitività e promuovere la riqualificazione dei rapporti di filiera rinnovando i sistemi di produzione in ottica Industria 4.0. Inoltre è previsto il miglioramento della qualità e della sicurezza degli ambienti di lavoro nonché della sostenibilità ambientale, in termini di investimenti connessi alla tutela e alla prevenzione degli inquinamenti.
L’accordo, una volta sottoscritto, consentirà la realizzazione degli investimenti per potenziare ed efficientare gli impianti esistenti, realizzando, ciascuno nella specifica attività e specializzazione, nuovi prodotti e servizi in grado di rafforzare la competitività delle singole azienda e dell’intera filiera delle carni suine. I finanziamenti messi in campo con l’accordo di filiera sono complessivamente di 21 milioni e 666 mila euro di cui 7,6 milioni di fondi pubblici: oltre 1 milione e 83 mila euro sono stanziati dalla Regione in due annualità tra il 2018 e il 2019.
La nuova occupazione generata dalla realizzazione del programma agevolato è di 48 unità, rispettivamente 12 per Alcar Uno, 10 per Globalcarni, 6 Prosciuttificio Il Conte e 20 per Certosa Salumi. Le imprese beneficiarie del contributo, nei cinque anni successivi alla conclusione degli investimenti, non potranno delocalizzare, cessare l’attività o ridurla incidendo significativamente sui livelli occupazionali definiti. L’obiettivo di questo accordo è di favorire la competitività delle imprese e dell’intera filiera rafforzando un modello capace di competere sui mercati internazionali garantendo legalità e tutela dei lavoratori.