“Per me la politica è una grande passione, lo è sempre stata. Sono, quindi, onorata di essere candidata alla Camera dei Deputati per Forza Italia, partito di cui faccio parte da quando è iniziato il mio impegno politico“. Così Francesca Gambarini, 40 anni, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza, general manager del Centro Termale Il Baistrocchi di Salsomaggiore, annuncia la sua candidatura alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Correrà nel collegio Piacenza Parma Reggio Emilia.
“Perché Forza Italia? Perché il programma del centrodestra – sottolinea ancora la Gambarini – prevede un reale taglio delle tasse, utile alle imprese e ai cittadini, con la flat tax e la cancellazione del bollo auto e delle tasse sui risparmi e sulle successioni. E non solo: dice stop all’immigrazione indiscriminata, taglia gli sprechi e la burocrazia, aumenta le pensioni minime, crea lavoro con lo sgravio fiscale totale per 6 anni a chi assume giovani e, da ultimo ma non per importanza, riserva grande attenzione alle politiche per la famiglia“.
“Personalmente – prosegue – , ho sempre cercato di impegnarmi per risolvere i problemi del nostro territorio. Avere l’opportunità di farlo in Parlamento, dove davvero si possono ottenere risultati concreti, sarebbe per me un onore. L’Emilia occidentale ha bisogno di qualcuno che si batta perchè le criticità vengano risolte. Per questo ho accettato la candidatura nel collegio Piacenza Parma Reggio Emilia, un collegio esteso ma con tante problematiche in comune: dai tagli alla Sanità decisi dal Governo del Pd e di Renzi e dalla Regione governata dal renziano Bonaccini, all’implosione del sistema delle coop rosse – dalla parmense Di Vittorio alle reggiane Coopsette e Unieco alla piacentina Indaco – fino al grande tema della sicurezza e della gestione del fenomeno migratorio, emergenza ben presente in tutti i territori. E che dire del grande problema delle infrastrutture? Abbiamo ponti sul Po a rischio crollo e linee ferroviarie fatiscenti perché da anni la Regione, sempre a guida Pd, e gli ultimi Governi di sinistra non hanno considerato importanti le manutenzioni e hanno abbandonato il territorio a se stesso. Basti pensare agli innumerevoli episodi di dissesto idrogeologico che hanno interessato gli Appennini o alle alluvioni che hanno colpito i paesi rivieraschi e non solo. E questo, senza eccezioni a Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Le cose devono cambiare: l’Emilia occidentale esiste tutto l’anno non solo quando al ministro o al governatore di turno fa comodo per motivi elettorali”.