Legambiente denuncia uno scempio del verde nella zona del torrente Cinghio, il canale Ariana ed altri corsi d’acqua della zona. Il tutto, sottolinea l’associazione ambientalista, per “pulizia a fini di sicurezza idraulica”. L’intervento è a cura del Comune di Parma entro l’anello della tangenziale e del Servizio coordinamento Interventi Urgenti per la Sicurezza Territoriale e la Messa in Sicurezza della Protezione Civile all’esterno della tangenziale.
“Nulla di strano se i tagli si limitassero alla vegetazione cresciuta in alveo, pericolante o morente, in grado di ostacolare il deflusso delle acque in caso di piena; ma, purtroppo, ancora una volta Legambiente deve constatare come gli interventi stiano avvenendo indiscriminatamente su tutto ciò che di legnoso si trovi lungo le sponde, in particolare sul canale Ariana, all’interno del Campus, con devastanti conseguenze paesaggistiche e funzionali“, si legge in una nota.
Secondo gli ambientalisti, “oltre all’evidente peggioramento estetico della zona, il pressochè totale abbattimento della vegetazione (tra cui anche grandi olmi e aceri, specie autoctone e di pregio) avrà a medio termine molteplici effetti negativi: le sponde saranno molto più predisposte al crollo poiché non più sorrette dalle radici; verrà a mancare la fitodepurazione eseguita dagli apparati radicali delle piante; già a partire dalla prossima stagione primaverile cresceranno specie arbustive che ostruiranno il deflusso dell’acqua molto più di quelle arboree; si verrà a costituire un ecosistema idoneo all’insediamento della nutria, precedentemente esclusa dalla copertura arborea, che a sua volta minerà ulteriormente la stabilità delle sponde costruendo tane e gallerie sotterranee. Inoltre, per fronteggiare i cambiamenti climatici in atto, e sempre più percepiti anche dalla popolazione – prosegue Legambiente – si dovrebbe porre grande attenzione verso la conservazione del patrimonio verde urbano e periurbano, una delle poche “armi” in grado di contrastare l’inquinamento dell’aria (in Pianura Padana il più elevato al mondo), di sequestrare gas serra e di mitigare le ondate di calore estive”.
Legambiente denuncia quindi mancanza di trasparenza, poiché un intervento così importante “si sta svolgendo nel più assoluto silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale: nessuna comunicazione, né preventiva, né successiva all’inizio dei lavori, ha raggiunto associazioni e cittadini, nemmeno quelli che vivono in prossimità dei lavori e che per primi ci hanno segnalato quanto stava accadendo. Nessun cartello avvisa di quanto in opera. Il Comune di Parma, purtroppo, conferma enormi limiti nella gestione del verde e negli aspetti comunicativi ad essa collegati”.