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Operazione Stige, Rainieri (LN): “Regione si costituisca parte civile, i comuni interessati non hanno colto il problema infiltrazioni mafiose”

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“Vogliamo chiedere alla Giunta regionale di valutare la costituzione di parte civile della Regione Emilia-Romagna nel processo Stige oltre che di accelerare sulla realizzazione di tutte le misure di contrasto e prevenzione contro le infiltrazioni mafiose sul territorio regionale”. Con queste parole il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega nord, Fabio Rainieri, ha illustrato l’interrogazione che il Gruppo Lega nord in Regione con lui come primo firmatario sta presentando in Regione riguardo all’ultima operazione giudiziaria in grande stile contro la ‘ndrangheta che ha portato all’arresto di 169 persone di cui 8 in Emilia-Romagna, nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.

“L’operazione Stige ha svelato nuove e diverse infiltrazioni mafiose della ‘ndrangheta in Emilia rispetto a quelle già conosciute grazie all’operazione “Aemilia” e il relativo processo tuttora in corso a Reggio Emilia. Inoltre proprio in questi ultimi giorni è emerso, sempre grazie a nuovi arresti, come il clan sotto scacco dopo Aemilia sia ancora presente e attivo nelle nostre terre – ha proseguito il Consigliere regionale del Carroccio – Vanno sicuramente ringraziati gli inquirenti e le forze dell’ordine per l’attività investigativa svolta ma la situazione che sono riusciti a rivelare deve per forza preoccupare anche le altre istituzioni pubbliche. Per questo sarebbe opportuno che la Regione Emilia-Romagna concretizzi al più presto tutte quelle misure per il monitoraggio, la prevenzione e il contrasto alla mafia che ha recentemente previsto con la legge regionale 28 del 2016, in particolare quelle che prevedono il coinvolgimento nelle varie attività delle amministrazioni pubbliche del territorio, delle organizzazioni di categoria, dei sindacati e del volontariato. Con gli ultimi arresti è infatti emerso che proprio a Parma, dove di persone ne sono state arrestate quattro, le infiltrazioni mafiose si sarebbero radicate anche grazie all’operato di un noto imprenditore molto attivo anche nel mondo dello sport. Purtroppo nessuna delle amministrazioni dei comuni dove quelle infiltrazioni sarebbero più radicate sembra avere colto che la situazione è critica. Una costituzione di parte civile da parte della Regione Emilia-Romagna nel prossimo processo “Stige” potrebbe quindi essere d’esempio e stimolo anche per quelle amministrazioni comunali. D’altra parte, soprattutto per quanto sarebbe emerso a Parma, le infiltrazioni mafiose avrebbero prodotto quegli stessi danni che hanno spinto la Regione Emilia-Romagna e diversi altri comuni emiliani a costituirsi parte civile nel processo “Aemilia” in quanto non solo di natura morale o d’immagine ma anche lesivi del tessuto economico e sociale”.

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