Il Festival Verdi diventa maggiorenne e per l’occasione si regala la prestigiosa direzione musicale di Roberto Abbado. Il Maestro dirigerà anche un’opera, Le Trouvère, la versione francese del Trovatore, con la regia di Bob Wilson e l’orchestra del Comunale di Bologna, in scena al Teatro Farnese dal 29 settembre. Abbado ha preso parte oggi alla presentazione ufficiale del cartellone del nuovo Festival che dal 27 settembre al 21 ottobre richiamerà al Regio di Parma e al Verdi di Busseto il pubblico delle grandi occasioni. Un Festival che approfondisce – fra tradizione e sperimentazione – i meandri del male.
Quattro opere, 3 nuovi allestimenti in 3 teatri diversi, 3 orchestre, 2 cori, 6 commissioni in prima assoluta, 25 eventi per 70 appuntamenti in soli 25 giorni.
Il sipario si alzerà il 27 settembre con il Macbeth – nella versione che debuttò alla Pergola di Firenze nel 1847 – diretto da Philippe Auguin al Regio di Parma, con la Filarmonica Toscanini e il coro del teatro, per la regia di Daniele Abbado. Ma la grande attesa è anche per due grandissimi della lirica, parmigiani doc, come il baritono Luca Salsi e il basso Michele Pertusi. Busseto ospiterà invece “Un giorno di regno”, allestimento creato da Pier Luigi Pizzi a Bologna, protagonisti i vincitori del Concorso Voci verdiane e dell’Accademia Verdiana, oltre all’orchestra del Comunale di Bologna diretta da Francesco Pasqualetti. “Attila”, diretto da Gianluigi Gelmetti, con l’orchestra del teatro, sarà invece al Regio dal 30 settembre per la regia di Andrea De Rosa.
“I titoli scelti disegnano un percorso che ruota attorno all’elemento soprannaturale, al mistero, alla paura, a figure simbolo incarnazione del male assoluto, come Macbeth e Lady Macbeth nel titolo d’apertura, la zingara Azucena, col suo marchio d’infamia che è uno stigma sociale, Attila, il flagello di dio, il Re degli Unni che incombe minaccioso e distruttivo su Roma e la cristianità – spiega Anna Maria Meo, direttore generale del Regio -. Neri presagi, apparizioni fatali, sogni, visioni allucinatorie, sangue, morte, fuoco, omicidi, terrore: le streghe di Macbeth con la loro profezia, il fantasma di Banco, il padre che appare in sogno a Odabella, il sogno premonitore di Attila, il “soffio procelloso” che spegne i fuochi nel campo degli Unni, la pira che arderà Azucena e il rogo dell’infante; immagini forti, ai limiti dell’orrore, un senso di disordine, di kaos, di dolore per un ordine della natura che viene stravolto e negato accomunano le tre opere di quest’anno in scena a Parma, affidate a team artistici di grande livello: oltre al già citato Robert Wilson, il cui genio interpretativo e il cui rigore formale si misureranno con lo spazio affascinante del Farnese per Trouvère, l’allestimento di Macbeth – con un trio d’interpreti d’eccezione come Luca Salsi, Michele Pertusi e Anna Pirozzi, – vedrà la regia di Daniele Abbado con le scene di Graziano Gregori, creatore di immagini di cruenta e struggente poeticità;Attila è affidato alla sapiente e profonda analisi interpretativa di Andrea de Rosa che si avvale della collaborazione di Aurelio Colombo per le scene“.
Non mancheranno però altri appuntamenti ad impreziosire il diciottesimo Festival Verdi. Tra questi un posto speciale occupano il Gala del compleanno di Giuseppe Verdi e il concerto della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio, diretto da Roberto Abbado.
Il direttore generale Anna Maria Meo ha reso noto anche qualche numero: 5 milioni di investimento sul Festival Verdi, su un bilancio di 13. Ma Meo ha sottolineato pure l’esistenza di un pubblico mondiale, assetato di cultura e opera lirica, che guarda con sempre maggiore attenzione a Parma.