Il Santa Maria di Borgotaro è un ospedale in continua crescita. Lo dicono i dati dei primi 9 mesi del 2017 e diversi sono gli investimenti già programmati o in corso di realizzazione. Anche se non c’è più il punto nascite, sospeso sulla base delle nuove norme di sicurezza per gli ospedali con meno di 500 parti l’anno. L’ortopedia è uno dei punti di forza, in grado di attrarre pazienti anche da fuori regione.
I dati del Santa Maria a settembre confermano un più 14% del numero di dimessi rispetto allo stesso periodo del 2016: 2.647, contro i 2.319, di cui 1.195 casi chirurgici. In aumento anche le prestazioni ambulatoriali, dove si registra un più 10%: 43.851 contro le 39.833 del medesimo periodo dell’anno precedente, di cui, rispettivamente, 27.896 e 25.994 per esterni, cioè effettuate in regime ambulatoriale, a persone non ricoverate o prese in carico dal Punto di primo intervento.
Ma il Santa Maria non è soltanto l’Ospedale delle Valli Taro e Ceno, punto di riferimento per gli abitanti della montagna, è anche una struttura parte della rete ospedaliera provinciale, insieme all’Ospedale di Vaio, al Maggiore di Parma e agli Ospedali privati accreditati.
“In questo sistema – afferma Elena Saccenti, direttore generale dell’Ausl di Parma – ogni ospedale gioca un ruolo importante e utile a garantire le migliori cure ai cittadini su tutto il territorio provinciale”.
E il Santa Maria ha reparti all’avanguardia, in grado di attrarre anche malati provenienti da fuori provincia e fuori regione. Anche in questo caso, i dati sono ben esplicativi. Il trend della mobilità attiva registrata negli ultimi anni è in crescita: con 384 persone nel 2014, 437 nel 2016 e 527 nei primi 10 mesi del 2017, di cui 445 provenienti da fuori regione, in primo luogo da Toscana e Liguria. Di questi 527, 188 sono state ricoverate nell’Unità operativa di Ortopedia.
Dalla Regione Emilia-Romagna, inoltre, il 27 dicembre scorso sono arrivati 2 milioni e 692mila euro destinati alla realizzazione di interventi strutturali all’Ospedale di Borgotaro. In particolare, 700mila euro vanno per migliorare l’accessibilità, con questa tempistica: fine progettazione giugno 2018, aggiudicazione lavori ottobre 2018, fine collaudo giugno 2019. Un milione e 500mila euro è stato stanziato per ristrutturare il comparto operatorio e realizzare 2 posti di terapia intensiva post operatoria. Si prevede la fine della progettazione a maggio 2018; l’aggiudicazione lavori a ottobre 2018 e la fine degli stessi ad agosto 2019. Per la riorganizzazione del punto di primo intervento, sono pronti 492mila euro. Questa la tempistica dell’intervento: fine progettazione aprile 2018, aggiudicazione lavori ottobre 2018; collaudi e inizio attività gennaio 2019.
È prevista infine l’assunzione di personale – sia della dirigenza medica che del comparto – che, tra altro, consentirà di aumentare l’attività chirurgica di almeno 400 interventi l’anno.