Parma Calcio, Faggiano: mercato chiuso, ora si vende. Ecco Vacca, Ciciretti e...

Parma Calcio, Faggiano: mercato chiuso, ora si vende. Ecco Vacca, Ciciretti e Gazzola

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E’ un Daniele Faggiano apparentemente più rilassato quello che arriva nella sala stampa di Collecchio per presentare gli ultimi crociati: Antonio Vacca, Marcello Gazzola e Amato Ciciretti. Il direttore sportivo ha spiegato i movimenti di mercato del Parma, annunciando subito che da ora in avanti si penserà soprattutto a cedere pedine.

L’ultimo colpo di mercato è stato per il centrocampo, con l’arrivo di Armando Anastasio, 21 anni, del Napoli ma in arrivo dal Carpi dove ha giocato pochissimo. Anastasio non è stato presentato in attesa del completamento delle visite mediche di rito.

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Abbiamo indetto questa conferenza per cercare di frenare l’entusiasmo, perché adesso il mercato sarà più in uscita che in entrata – ha sottolineato in apertura Daniele Faggiano -. Adesso pensiamo alla Cremonese e al Novara, al mercato penso io cercando di portare a casa il meglio possibile. A volte leggo dei nomi che non ho mai contatto. Capisco che il Parma fa gola, ma questo destabilizza me come direttore sportivo, ma anche come società. Tutti pensano che possiamo spendere e spandere, invece cerchiamo di fare i pagamenti non subito e i passi non più lunghi della gamba“.

Adesso ci fermiamo, abbiamo da rispettare un budget e non vogliamo andare oltre – ha ribadito Faggiano -. Il calciomercato poi si ricorda sempre per chi arriva per ultimo, ma noi abbiamo già preso Da Cruz che è stato un investimento importante con oltre 12 anni di carriera davanti. Sono orgoglioso di chi c’era prima e orgoglioso di chi arriva. Cerchiamo di inculcare a loro la giusta mentalità. Vengono da realtà che hanno fatto tanto nel calcio, ma Parma è Parma. Entrare a Collecchio gli dà una spinta maggiore, e dovranno dimostrare di essere giocatori da Parma. Il centrocampo? Se non esce nessuno, non entra nessuno. Me li tengo stretti tutti. Può esserci una valutazione legata al piede preferito di alcuni giocatori“.

Siamo dei neopromossi, non dimentichiamocelo mai. Io vedo tante società che gettano acqua sul fuoco. Poi vedono il nostro ambiente molto carico, ma dobbiamo stare molto tranquilli, e non farci prendere troppo dall’entusiasmo. Questa cosa mi preoccupa, sono sincero. Sono il primo che vuole andare avanti, ma non è facile. Qui c’è un progetto importante, c’è un centro sportivo importante, una proprietà parmigiana, l’innesto dei cinesi, PPC… Tutti vogliono il bene del Parma, e sono tutti tifosi del Parma, soprattutto. E questo mi dà una carica in più e una responsabilità in più. L’obiettivo? È quello di fare bene, consolidarci e costruire. Non ammazzarci, altrimenti torniamo alla situazione di prima. Leggendo i giornali sembriamo il Real Madrid, ma poi gli altri fanno i fatti. Io non guardo a casa d’altri, ma siccome tutti guardano a casa nostra… Siamo neopromossi, davanti ci sono squadre retrocesse dalla Serie A. Ora leggo che siamo vicini a un giocatore che nemmeno conosco. A volte ci sfruttano perché Parma è Parma. Ora però il mercato è finito”.

Ciciretti è un sacrificio della società, una mia pazzia, se volete. Prendere un giocatore per sei mesi non è mai semplice. Lui è a scadenza, con il Benevento non rinnovava e allora mi sono inserito. Ho pensato: mi chiamo Parma, e ci provo. Ho un buon gruzzoletto di punti, e cerco di accaparrarmi un giocatore per il quale questa mattina c’è stato un inserimento di squadre di Serie A che lo volevano per sei mesi. Quello che farà dopo non mi interessa. Ho sentito un giocatore motivato, tutte le volte che ci ho parlato. Ho visto la voglia del ragazzo. Lui viene da un po’ di inattività, perché si era fatto male il 30 dicembre, e deve recuperare. Non dobbiamo però andare di fretta perché il campionato è lungo. Lui però ha voglia: sappiamo che non è in formissima, com’è successo con Dezi o Siligardi quest’estate. Lui avrà bisogno di un po’ di tempo, mentre tutti gli altri sono arruolabili, a parte Da Cruz che è squalificato”.

Vacca è un mio pallino, è un giocatore che mi è sempre piaciuto, ha qualità e dinamismo importanti. Quello che ci tengo a dire è che mi fido tanto dell’istinto, e delle sensazioni. A volte sbaglio, anche. Ma posso dire che dietro ai tatuaggi ci sono bravi ragazzi. Non vi nascondo che quando l’ho preso c’erano altre squadre che lo volevano, e il Foggia con noi si è comportato benissimo. Noi altrettanto con l’affare Scaglia, anche se erano due operazioni separate”.

Gazzola è un giocatore che può far crescere il livello della squadra anche dal punto di vista mentale. Lo ricordo perché uno dei miei collaboratori era un dirigente della Sambenedettese quando Ballardini portò lui, Cigarini e altri in quella squadra. Lui è di Parma, ci tiene moltissimo”.

La trattativa con Matri non c’è stata, anche perché il Sassuolo non se ne priva. Quest’estate era un “ni”, mentre ora mi hanno detto subito di no”.

Tutti i giocatori che hanno lasciato Parma sono come dei figli, e mi dispiace. Ancora oggi ho difficoltà a scrivergli. Fa parte del mondo del calcio, è brutto quando devi fare operazioni di questo tipo. Sono andati via da un ambiente nel quale hanno fatto bene, e che li ha fatti stare bene. Corapi era a scadenza, gli altri sono in prestito e se le rispettive società non saliranno di categoria torneranno a Parma. Però un abbraccio e un saluto a loro, come a chi è andato via prima mi sento sempre di darlo, anche perché se sono qui è grazie anche a loro”.

Calaiò ha delle richieste, da squadre che sono davanti a noi in classifica, ma Emanuele è un giocatore del Parma. Le valutazioni si fanno in base a tante situazioni. Ma il mercato in entrata è chiuso, posso rimanere vigile ad alcune situazioni, ma devo stare attento al budget. Qualcuno dovrà uscire, sia a centrocampo che in attacco e in difesa. Dobbiamo essere due per ruolo, e in attacco nel caso avere un settimo. Calaiò è un giocatore del Parma. Punto. E noi ce lo teniamo stretto”.

Dopo il direttore sportivo è toccato ad Antonio Vacca, arrivato dal Foggia per rinforzare il centrocampo crociato.

Sono felicissimo di essere approdato qui a Parma, voglio ringraziare il Foggia perché mi ha dato tanto ma quando ho capito che non c’erano i presupposti per andare avanti ho accettato la proposta del direttore Faggiano, il primo a contattarmi, poi ci sono state altre squadre, ma avevo dato la mia parola e io la mantengo sempre. Il direttore voleva portarmi a Palermo già in passato, poi ci siamo sempre tenuti in contatto. Non ho preferenze nel centrocampo a tre, a Foggia sono stato anche portiere in una gara di Coppa Italia. Dove mi mettono gioco. Il rapporto con il Foggia si è guastato quando sono andati via il direttore generale e il direttore sportivo che mi avevano fatto una proposta, i nuovi me ne hanno fatta un’altra che non si poteva neppure ascoltare. Tra le squadre che ho incontrato, soltanto il Parma ci ha messi sotto davvero, con le altre ce la siamno giocata. Per me comunque le concorrenti per la promozione sono il Palermo e il Frosinone“.

Amato Ciciretti, il bomber arrivato dal Benevento, è pronto alla battaglia: “Questa è una realtà importante, molto diversa da dove vengo io. Questo mi spinge soltanto a voler far bene e a cercare di migliorare quello che già è stato fatto. Del Parma conoscevo la storia, poi la questione è nata e si è chiusa in pochi giorni perché ho voluto subito venire qui. Mi porto qui l’esperienza dello scorso anno in cui siamo partiti per fare un campionato tranquillo e poi ci siamo trovati lassù e lo abbiamo vinto ai playoff. Fabio Ceravolo mi ha anche spinto per venire qua. Preferisco giocare esterno, il trequartista è da molto che non lo faccio più. Napoli? Per questi sei mesi darò il massimo, poi si vedrà: se dovessi tornare darò ancora di più”.

Per il difensore Marcello Gazzola, arrivato dal Sassuolo, si tratta in qualche modo di un ritorno, dopo essere cresciuto nelle giovanili crociate: “Torno con grande orgoglio, il direttore sa quanto ho voluto fortemente questa cosa. Sono orgoglioso di essere qua, sono nato a Borgotaro e per me è motivo di orgoglio portare il Parma dove merita. Parma è la mia squadra del cuore. Io non vivo questo come un passaggio dalla A alla B, ma come l’arrivo a Parma da portare lì dove merita. La prima sensazione è stata un’emozione forte, rivedere i posti dove sono cresciuto da bambino è stato molto emozionante. Ma adesso bisogna subito mettere la testa alla prossima partita. Questo campionato lo conosco, è molto lungo, l’ho vinto col Sassuolo senza playoff. E’ un campionato in cui devi stare fino all’ultimo concentrato su ogni partita“.

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