Apprendiamo dagli organi di stampa che il Comune di Parma ha già definito e stabilito le tariffe relative alle iscrizioni a nidi e scuole d’infanzia per l’anno 2018/19 e che queste tariffe non hanno subito alcuna variazione rispetto allo scorso anno scolastico.
A tale proposito riteniamo necessario fare alcune precisazioni: 1) sono stati recentemente stanziati dal MIUR fondi destinati a Parma per l’ammontare di 2.116.160 euro, finalizzati a garantire la riduzione delle tariffe dei nidi e ad implementarne la qualità; 2) in tali finanziamenti non si fa riferimento alle scuole dell’infanzia, in quanto queste dovrebbero essere interamente gratuite per le famiglie. Ne sia prova il fatto che ci sono ancora molti Comuni nei quali non si paga per le scuole dell’infanzia nessuna tariffa e che a Bologna, dove il Consiglio ha recentemente votato il passaggio da un regime di gratuità ad uno a pagamento, è stata avviata una petizione destinata ad assumere rilevanza regionale, firmata in pochissimi giorni da oltre 10.000 cittadini; 3) il Comune presenta come un successo che non vi siano stati aumenti nella tariffazione senza ricordare né i finanziamenti stanziati, né il fatto che in particolare per le fasce intermedie di reddito le tariffe dei servizi educativi 0-6 anni sono a Parma tra le più alte d’Italia; 4) in data 22 novembre 2017 sull’argomento è stata presentata dalla sottoscritta un’interrogazione all’assessore Seletti e alla Giunta ed è stata ripetutamente richiesta la convocazione di una commissione dedicata. La risposta dell’amministrazione è stata la cortese richiesta di attendere la disamina della documentazione prima di procedere ad un confronto, richiesta apparsa a suo tempo legittima, ma alla quale poi è conseguita solamente una convocazione della commissione fissata al 15 gennaio, vale a dire il giorno prima dell’uscita dei bandi per Asili e Scuole d’Infanzia.
E’ con profondo rammarico che siamo costretti a constatare che alla nostra disponibilità ed apertura a rinviare la discussione ed il confronto, auspicando la possibilità di arrivare così ad una visione condivisa, la risposta dell’amministrazione è stata quella di rifiutare nei fatti qualunque possibilità di mediazione, visto che sia l’interrogazione che la commissione dovranno accontentarsi di fatto di risposte a giochi ormai chiusi.
A questo punto ed a maggior ragione chiediamo che si renda noto come si intendono utilizzare gli oltre 2 milioni di euro ministeriali, in modo che le tante famiglie gravate dalle rette sappiano quale direzione alternativa abbiano preso i fondi destinati ad alleggerire loro il carico di spesa per i nidi e le scuole d’infanzia dei loro figli.
Roberta Roberti
Consigliere comunale – Gruppo Misto